Tre punti, i primi a San Siro, per ripartire con le ambizioni più consone. La rete di Thiago Motta ha avuto il merito di interrompere un digiuno imbarazzante nella casella delle reti segnate a San Siro in questa stagione, e ha portato anche la prima vittoria davanti al proprio pubblico tra campionato e Champions League. La vetta è ovviamente ancora lontana, soprattutto perché il treno Udinese continua a correre, ma le altre potenziali candidate allo scudetto non stanno propriamente volando, quanto basta per avanzare pretese di eleggibilità nel novero delle favorite. Un passo alla volta, però: già mercoledì si va a Bergamo, contro la potenziale seconda in classifica, l’Atalanta di Colantuono: avversario da prendere con le molle.
PREZIOSE CONFERME - Tornando al successo sul Chievo Verona, spicca l’incidenza sulla prestazione nerazzurra dei recenti recuperati dagli infortuni Al di là del match winner Thiago Motta, che Ranieri continua a proporre come schermo davanti alla difesa (proteggendolo, però, rispetto alla tendenza di Leonardo), si sono confermati preziosi anche Chivu e Sneijder. Il romeno ha diretto bene la difesa, ben coadiuvato da un Lucio sempre più ‘cauto’ come richiesto dal suo allenatore, congelando per la seconda volta lo zero nella casella 'gol subiti'. L’olandese si è visto a sprazzi, ma quando ha acceso la lampadina è stato un bel vedere, ottimi indizi per quando sarà al 100%.
COLOSSO IN ACCELERAZIONE - Ma se proprio si volesse porre l’attenzione su un singolo, sarebbe inopportuno ignorare la prestazione di Maicon. Anche lui recentemente reintegrato nella rosa abile e arruolabile, dopo i progressi evidenziati a Lille il brasiliano è stato letteralmente devastante contro la squadra di Di Carlo. Il Colosso dei bei tempi, insomma, quello che parte in progressione e si lascia alle spalle gli avversari. Spinta costante, qualche amnesia difensiva (inevitabile) e un continuo pericolo per la difesa ospite, spesso in imbarazzo quando lo vedeva avanzare. Solo la traversa e la scarsa mira gli hanno negato la gioia di un gol che sarebbe stato meritatissimo, ma per questo c’è tempo. Ranieri può gioire: se a sinistra infatti (come da lui stesso ammesso) gli manca qualcuno che faccia il lavoro un tempo affidato a Eto’o, sull’altra corsia la qualità abbonda, finalmente.
DIFFICOLTA’ SULLA MANCINA - Già, a sinistra l’Inter ha manifestato qualche difficoltà di troppo, soprattutto quando, nella ripresa, Di Carlo ha inserito Moscardelli piazzandolo dalle parti di Nagatomo. Il giapponese, meno esuberante del solito ma più propenso a svolgere il proprio compitino, si è trovato spesso in sofferenza nell’uno contro uno, talvolta diventato uno contro due. Merito del Chievo, che ha intravisto possibilità di farsi strada su quella fascia, ma anche demerito del piazzamento difensivo dell’Inter, con Cambiasso che seguiva troppe volte l’istinto ad accentrarsi, lasciando Nagatomo solo qualche volta di troppo. Non è un caso se è proprio da quella zona che è nata l’unica azione degna di nota dei clivensi, un sinistro velenoso di Moscardelli deviato in corner da Julio Cesar.
RITMI DA DIESEL - Altro problemino, la fatica dei nerazzurri a prendere ritmo e alzarlo. Troppo a lungo, all’inizio di entrambe le frazioni di gioco, i padron di casa hanno faticato a spingere, salendo in pochi e lentamente. Una pigrizia dovuta alle caratteristiche dei giocatori, come ha riconosciuto Ranieri, ma anche alla volontà di non scoprire troppo la retroguardia. In attesa dell’equilibrio, l’Inter è infatti vittima della legge della coperta corta: se ti cauteli da una parte (difesa), devi rinunciare a qualcosa dall’altra (attacco). Come un diesel, però, alla lunga i nerazzurri sono stati in grado di schiacciare nella propria trequarti l’avversario, creando numerose occasioni da gol che solo la scarsa mira e un ottimo Sorrentino hanno sventato. Con il tempo arriverà la brillantezza, ma grazie al talento dei singoli si può vincere anche senza spingere in attacco per 90 minuti.
TOCCA A MILITO - Adesso, come detto, c’è l’Atalanta, squadra che ama correre e ripartire velocemente, proprio lo ‘sparring partner’ meno adatto alla luce dello stato di forma dell’Inter. Sarà una partita intensa, ruvida, a cui dovrebbe partecipare Milito, rimasto fuori contro il Chievo per esigenze di turn over e in virtù del grande momento vissuto da Pazzini. L’argentino sarà fresco per l’impegno orobico, un altro crocevia della rincorsa interista ai vertici della classifica. Ottenere un buon risultato sarebbe fondamentale per farsi trovare con lo stato d’animo giusto alla super sfida contro la Juventus. Ranieri lo sa bene e, probabilmente, limiterà all’indispensabile i cambi nell’undici titolare.
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