Il colpo del derby di sabato potrebbe essere quello del ko decisivo per le speranze di vittoria finale in campionato. Lo scudetto si allontana, soprattutto ora che i punti dal Milan sono cinque (sei considerando gli scontri diretti, se si andasse a finire a parità di punti), anche se l’ambiente nerazzurro si mostra ancora ottimista. Tutto può succedere in questo pazzo campionato, le squadre di testa sono tutte vicine, a pochi punti l’una dall’altra, e il calendario rossonero, leggermente più arduo rispetto a quello interista, invita quanto meno a sperare in un minimo rallentamento degli uomini di Allegri. Ma l’Inter e Leonardo pensano a loro stessi: c’è una semifinale di Champions League alla portata e una finale di Coppa Italia possibile. Questi sono gli obiettivi più concreti. Certo, se poi il Milan decidesse di perdere punti per strada, l’Inter non ne sarebbe dispiaciuta, motivo per il quale si darà il massimo anche in campionato.

I nerazzurri, con Leonardo al timone, dopo le sconfitte hanno sempre reagito: dopo la debacle di Udine, c’è stata la prestazione dura e concreta di Napoli in Coppa Italia. 120 minuti di sofferenza, di grinta e di tenacia, prima di avere ragione dei redivivi azzurri di Mazzarri, piegati ai calci di rigore. Il 16 febbraio arriva il 2-1 di Firenze, nel secondo recupero di campionato. L’Inter si dimostra ancora una volta squadra dalle mille risorse, dopo la caduta di Torino contro la Juventus, che ebbe ragione dei nerazzurri col gol di Matri. La Sampdoria viene piegata dall’uno-due di Sneijder ed Eto’o, dopo il ko del mercoledì precedente in Champions League col Bayern, firmato Mario Gomez. Dopo il mezzo passo falso di Brescia, arriva la reazione d’orgoglio e di nervi di Monaco, per il 3-2 che porta l’Inter nei quarti di Champions.

Reazione nervosa, quella all’Inter non è certo mancata. I nervi e il saper gestire situazioni dure non sono mai venute meno a una squadra devastante se pungolata abbastanza. La mentalità c’è, è un dato di fatto, l’Inter ormai l’ha fatta sua, l'ha assorbita da Josè Mourinho. Ciò che si chiede a Leonardo è una maggiore attenzione tattica. La squadra deve fare meglio dietro. Proprio la difesa, infatti, era uno dei punti di forza dell’Inter del Triplete e il non subire gol è anche una base fondamentale per affrontare la Champions League, soprattutto se le gare di andata si giocano a Milano. Non subire gol è uno dei traguardi che Leo deve prefissarsi. In avanti il rischio di rimanere all’asciutto, con gente come Eto’o, Milito e Sneijder, non esiste affatto.

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 04 aprile 2011 alle 09:00
Autore: Alberto Casavecchia
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