Dalle colonne del Corriere dello Sport, Andrea Ranocchia analizza la sfida di domani contro il Napoli. Queste le sue parole: "Con altre 22 partite e tanti punti a disposizione non credo in una partita decisiva. CHi comanderà la partita? Noi cerchiamo sempre di giocare, quindi spero accada anche contro gli azzurri". Sull'assenza di Samuel: "Mancherà perché è un giocatore di grande esperienza, che dà tranquillità a me e Juan che siamo giovani. Chi lo sostituirà sarà all'altezza". Il ritorno di Cassano: "Ci è mancato perché è un fenomeno. Ce ne sono pochi in giro con la sua tecnica e la sua visione di gioco. Può inventarsi qualsiasi cosa in qualcunque momento. Sapevo che avrebbe potuto avere un impatto del genere. L'ho conosciuto in Nazionale e so quello che ha fatto in carriera. Può fare addirittura meglio. Chi scelgo tra lui e Cavani? Cassano, visto che ce l'ho giò".

Ranocchia elogia l'attacco nerazzurro: "Se con Cassano ci sono Milito e Palacio, io mi sento a posto. Al di là di qualche gol subito di troppo nell'ultimo periodo abbiamo trovato un buon equilibrio. Ci siamo fermati dopo la Juve? E' stato un calo fisico e mentale. Venivamo da tante vittorie di fila. Qualcuno da fuori può avere pensato a un rilassamento, ma non è così. Non abbiamo vinto un premio, soltanto una partita". I punti lasciati per strada: "E' normale pensarci. Ci sono partite in cui va tutto bene, in altre no. Se ho recuperato? Ora sì, ho sofferto parecchio soprattutto con la Juve. Pur di giocare però sarei sceso in campo senza una gamba".

Il difensore analizza le ambizioni della squadra: "Non mi accontenterei di un posto in Champions, voglio lo scudetto. Ma mia mentalità in partita è quella di vincere sempre e arrivare davanti a tutti. Poi finire fuori dalla Champions, sarebbe una delusione. Non è così scontato? Ci sono tante incognite quando si cambia parecchio. Ma ora che siamo lì davanti è giusto puntare al top. Quanto pesa l'Europa League? Rispetto alla Champions, le difficoltà sono i viaggi lunghi e complicati. Non sono mai città di aeroporti. Pesa soprattutto il rientro, visto che dopo neanche due giorni si torna in campo. Resta un obiettivo per noi e la società".

La sua sicurezza ritrovata: "Ho lavorato tanto, quando non giocavo mi allenavo più degli altri. Ero il più riposato. Meglio Samuel o Lucio a fianco? Sono due giocatori diversi, il primo pesa di più con più senso della posizione. L'altro è più istintivo e forte sull'uomo. Ho imparato da entrambi. Juan Jesus? Strapotere fisico impressionante, difficile andargli via nell'uno contro uno. E giovane e farà errori di inesperienza. Ma ha davanti un futuro eccellente". Sul cambio generazionale dell'Inter: "Tanti giovani stanno trovando spazio e hanno voglia di vincere. LA mentalità vincente viene tramandata dai giocatori che hanno vinto tutto".

Chiosa finale su Sneijder: "E' una faccenda che devono risolvere società e giocatore. Dentro lo spogliatoio non sappiamo come stanno le cose, ed è giusto così. El Shaarawy ha detto che per lo scudetto è disposto a tagliarsi la cresta, io che faccio? Me la faccio crescere...", conclude.

Mario Garau - Fabrizio Romano

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 08 dicembre 2012 alle 09:45 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Fabrizio Romano / Twitter: @FabRomano21
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