Carico come una molla, Claudio Ranieri si presenta davanti ai giornalisti dopo Inter-Napoli per la conferenza stampa. Si parte, ovviamente, dall’episodio cruciale del primo tempo:

"In più di trent’anni di carriera una cosa del genere mi sarà successa un paio di volte. Voglio prima partire dai complimenti al Napoli, non voglio giustificarmi con l’arbitro. Il Napoli ha colpito al momento giusto, ha giocato bene e ha meritato la vittoria. Ho detto che sarebbe stata una gara scudetto perché so che entrambe alla fine saranno lassù, visto che i partenopei giocano con il piglio delle grandi. Quello che aggiungo è che l’arbitro è stato inadeguato, dispiace perché lo reputo un ottimo arbitro però stasera non è stato all’altezza.

Non posso pensare che Rocchi sia venuto premeditatamente, forse aspettava di trovare Oriali in panchina e non trovandolo ha buttato fuori me. Peccato perché i nostri primi 30 minuti sono stati bellissimi, mi ha detto che mi ha espulso perché sono stato plateale. La prima ammonizione di Obi significa che non sai nulla di calcio, poi con la mia esperienza riesco a capire se un arbitro ha in mano la partita, nell’occasione si è visto che stava sbagliando tutto.

Gli errori arbitrali finora contro l’Inter? Sarebbe diabolico se fosse originato tutto dalle polemiche dello scudetto 2006. Non voglio pensarlo, però preferirei che arbitri e designatori aprissero gli occhi. Un indizio è nulla, tre sono una prova. Ripeto, complimenti al Napoli, però, però, però…

Non mi piace fare l’allenatore che dà addosso all’arbitro, il Napoli ha fatto la sua ottima gara, non deve dire nulla. Può solo ringraziare. Noi siamo stati tartassati da un ottimo arbitro che stasera ha sbagliato tutto. La mia espulsione? Mi sono limitato ad aspettare l’arbitro, non credo di aver dato un esempio sbagliato ai giocatori.

Il paragone Sneijder-Alvarez è ingeneroso. L’argentino è un buonissimo giocatore che deve migliorare in fretta perché è nell’Inter. Deve capire che in Italia bisogna puntare l’avversario per andare dritto in porta, non è facile cambiargli il chip in poco tempo. A Mosca ha fatto bene, contro il Napoli non c’è riuscito.

Chivu ha giocato perché mi ha dato buone indicazioni, avevo lasciato in panchina Nagatomo qualora Maicon si fosse stancato, poi il romeno si è infortunato. Coutinho non è stato bocciato, era però una partita in cui dovevamo stare attenti alle ripartenze avversarie. Alvarez mi dava qualcosa in più in fase di ripiegamento. Volevo giocarmi delle carte a partita in corso, poi l’espulsione ha cambiato tutto".

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Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 01 ottobre 2011 alle 23:25 / Fonte: dalll'inviato a San Siro: Fabio Costantino
Autore: Fabio Costantino
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