Quattro capitoli nella boutique del Mistero

Il destino non è amico dell'uomo. Nel mezzo dei dolori, evapora la benzina dello spirito. Ad un capitolo dalla perfezione, l'incredibile capacità di capovolgere le contingenze s'è impossessata d'una serata che pareva essere nella cassaforte nerazzurra.

Capitolo 1. Brozovic. Incatena Kessie nella trappola dell’inganno. Sprigiona illuminazione istantanea di facoltà d’intendere quando l’ivoriano gli ruota attorno palla al piede, danzando sul tappeto rosso che si costruisce scandendo suggestivi motivi musicali dolci come il miele. È gestore d'un predominio decisionale che sfiora l'infinito. Le melodie ascoltate sono dolci, ma quelle inascoltate lo sono di più. SPIRITO NOBILE, BELLEZZA VERA.

Capitolo 2. Calhanoglu. Un punto d’equilibrio, che la sua vera dimensione l’ha trovata sganciata dalla fantasia. Così Kairos è l’occasione che dobbiamo essere capaci di cogliere, esercitando con assidua attenzione la nostra sensibilità. È vivere nel presente con consapevolezza, farci spazio nella cornice che andiamo cercando. Nel primo tempo del derby ha il 100% di passaggi chiave effettuati. È linearità spezzata e separazione tra tempo occupato e imminenza, ritmo d’azione cosmica, permanere definito della realtà. L’ATTIMO NON È MAI FUGGENTE.

Capitolo 3. Barella. È quel vento agitato che raccoglie i vapori di piogge scroscianti. È una forza sovrannaturale che spoglia gli alberi delle loro foglie e le trascina via, lontano, lontano. Prima che l'intero gruppo si faccia respingere dalle sorti d’una sorte beffarda. Costringendo la nave ad AFFONDARE NEL PRATO VERDE DI SAN SIRO.

Capitolo 4. L'imponderabile. Quando il Mistero veleggia, non s'ha la possibilità di controllarne gli effetti. L’identità tra verità ed efficienza è indifferente ad ogni situazione. Così il Milan ribalta un derby in cui non s’era nemmeno lontanamente avvicinato alla possibilità di segnare. UN LAMPO DEL DESTINO. Nella grazia tremante dei cuori nerazzurri.