Ci siamo: in attesa della presentazione ufficiale, che conoscendo il personaggio e il suo equilibrio sarà di basso profilo, senza fuochi d’artificio ma con tante buone intenzioni, sta per iniziare l’avventura di Leonardo sulla panchina dell’Inter. Dopo l’annuncio ufficiale pre-natalizio da parte del club, che ha sorpreso un po’ tutti per le tempistiche, si sono scatenati pareri anche contrastanti sulla decisione di Massimo Moratti di affidarsi a un allenatore con un solo anno di esperienza in panchina e, per giunta, ex milanista. Controindicazioni che evidentemente valgono zero se paragonate alla stima che da sempre il presidente nerazzurro nutre, anche pubblicamente, nutre nei confronti del brasiliano. Accettando questo incarico, oltre a farsi carico di una grossa responsabilità ‘sociale’ dal sapore di derby, il successore di Benitez dovrà porre rimedio a più di una situazione negativa di questa stagione dell’Inter. Serviranno, in altre parole, intelligenza, sagacia e spalle molto larghe per risollevare le sorti e l’umore nerazzurri.

PREPARAZIONE ADEGUATA - Innanzitutto, servirà ricompattare il gruppo dopo più di due mesi a stringere i denti tra insofferenze e infortuni che si sono tradotti in risultati negativi. La vittoria del Mondiale per Club può essere una spinta importante per iniziare la rincorsa scudetto, ma non basterà. Serve un buon richiamo della preparazione, e in quest’ottica c’è attesa per sapere chi farà parte dello staff di Leonardo ad Appiano Gentile. Scegliere bene sarà fondamentale, perché con la squadra quasi completamente recuperata non si dovranno più commettere errori. Non è facile rimediare a una preparazione atletica estiva inadeguata, ma nulla è ancora compromesso.

MERCATO AD HOC - Nel contempo, durante la ripresa dei lavori alla Pinetina (dal 29 dicembre), la società si adopererà sul mercato per colmare i buchi evidenziatisi durante la gestione Benitez. Nessun botto di inizio anno, al di là di Andrea Ranocchia, che prenderà il posto di Samuel al fianco di Lucio, non arriveranno campioni o presunti tali. Difficile, nonostante le voci discordanti delle ultime ore, che Kakà possa seguire colui che lo ha portato al Milan nei primi anni del 2000, anche perché da Madrid non sembra esserci la volontà di trattare. Leonardo pertanto dovrà innanzitutto recuperare fisicamente e psicologicamente i campioni che finora, per una ragione o per l’altra, sono mancati all’Inter. La sua personalità e il fatto di essere stato giocatore e dirigente prima che allenatore, potranno essere un plus al fine di raggiungere tale obiettivo, che la società gradirebbe anche dal punto di vista finanziario. Poi, se il nuovo tecnico farà richieste specifiche, Moratti di sicuro non si tirerà indietro.

RECUPERO PSICOLOGICO - Uno dei pregi principali di Leonardo, evidenziati nella sua esperienza milanista da allenatore, è la capacità di trarre il massimo dai suoi giocatori. Si pensi ad Abate e Antonini, per esempio, oggi utilissimi alla causa di Allegri ma già lanciati nel grande calcio proprio dal brasiliano, che per far fronte a un mercato deficitario da parte del Milan ha lavorato e bene con tutti i giocatori a sua disposizione. Idem per Ronaldinho, che con lui ha ripreso fiducia e ha contribuito all’exploit inatteso (terzo posto) della squadra la scorsa stagione, quando in pochi del concedevano credito. Giocatori che hanno bisogno di fiducia, in casa Inter, non mancano di sicuro: Santon, Milito, Coutinho, Chivu, giusto per citare coloro che faticano a ritrovare autostima, con Leonardo potrebbero instaurare un rapporto tale da raggiungere i livelli che tutti riconoscono loro. Inoltre, se ci sarà bisogno di prendere decisioni scomode, Leonardo non si tirerà indietro di sicuro: basti pensare al modo in cui ha accantonato uno scarico Gattuso, nonostante fosse un senatore rossonero, e alla fiducia accordata a Seedorf, non certo ben visto dal tifo milanista.

FILO DIRETTO CON IL BRASILE - Altro valore aggiunto di Leonardo è la sua bravura nel muoversi in Brasile. La conoscenza del calcio o ha portato a scoprire giovani talenti e a costruirsi, in Sudamerica, una fama non indifferente. L’esempio è pronto: Kakà, che proprio il nuovo allenatore dell’Inter ha portato a Milano, sponda rossonera, facendo le fortune recenti del club di via Turati. Leonardo è padrone del calcio brasiliano, non ha segreti per lui e il suo rapporto con i connazionali è senza dubbio privilegiato. All’Inter i vari Julio Cesar, Lucio, Maicon e Thiago Motta già se ne rallegrano, ma colui che trarrà maggiori vantaggi dal cambio di guida tecnica sarà Coutinho, sul quale senza dubbio Leonardo punterà, per la gioia del ragazzo (utilizzato frequentemente, ma spesso fuori posizione) e della società di Corso Vittorio Emanuele. Rapporto privilegiato però anche con gli argentini, nonostante la rivalità storica con i brasiliani. Si pensi infatti all’amicizia e alla stima reciproca che lega il tecnico a Zanetti, leader dello spogliatoio (argentino e non solo). Insomma, Leonardo è atteso da tanto lavoro per risollevare la squadra nerazzurra e legittimare la decisione di Moratti. Non sarà facile, ma con il buon senso che lo contraddistingue e instaurando un rapporto cordiale e sereno con il gruppo potrà compiere questo piccolo miracolo che i tifosi nerazzurri, adottandolo nonostante i trascorsi milanisti, si aspettano da lui.


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Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 26 dicembre 2010 alle 10:57
Autore: Fabio Costantino
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