Non si tratta della prospettata ultima spiaggia per Gian Piero Gasperini, ma di certo la trasferta di Novara è molto delicata per un’Inter già in ritardo in classifica. Nulla di grave, il -5 dalla vetta è rimediabile nelle prossime 36 giornate di campionato, ma è il morale della squadra che ha bisogno di essere nutrito in questo momento. Le polemiche e i numerosi discorsi su un gruppo ‘bollito’ che non ha futuro e non è più competitivo hanno infastidito non poco alcuni giocatori, che adesso cercheranno di servirsi del trampolino dell’orgoglio per dimostrare, ancora una volta nella loro carriera, di essere ancora dei grandi campioni. Inutile girarci intorno, nella sfida di stasera chi ha tutto da perdere è proprio l’Inter. Il Novara giocherà la sua partita cercando di sorprendere il più quotato avversario, ma una sconfitta non metterebbe in croce il tecnico Tesser. A rischiare questo epilogo è invece Gasperini, già in debito con le aspettative del popolo nerazzurro ma anche in credito con la fortuna, da cui non si può prescindere.

L’allenatore di Grugliasco non si è voluto aggrappare agli errori arbitrali, non ha cercato scusanti, ma a sua difesa ha deciso di ricordare come certi episodi abbiano influenzato i recenti risultati e, di conseguenza, il giudizio della critica nei suoi confronti. Un effetto domino ingiusto che però ha portato a una situazione reale, che necessita un’inversione di rotta. Vincere, non importa come, oggi è l’unica cosa che conta. Per il gioco offensivo, il cambio di impostazione, c’è ancora tempo, ma questo lo si guadagna con i risultati, che fanno sempre e comunque morale e tranquillizzano giocatori, dirigenza e tifosi. Al Piola dovrebbe trovare finalmente spazio Cristian Chivu, infortunatosi alla vigilia dell’esordio in campionato a Palermo. Un recupero fondamentale per Gasp, che conta particolarmente sulla duttilità del romeno, bravo a giocare da centrale di sinistra e capace di adattarsi anche al ruolo di esterno in caso di necessità.

Inoltre, Samuel aveva bisogno di una pausa e questo rientro capita a fagiolo. Il modulo dovrebbe essere lo stesso opposto alla Roma, con la variante di Pazzini al posto di Milito. Una scelta politicamente corretta, verrebbe da dire, visto che in molti, non solo Moratti, hanno auspicato l’inserimento del Pazzo, uno che ‘segna valanghe di gol e dovrebbe giocare sempre’. Il cambio in avanti implica evidentemente una variazione di mentalità rispetto alla partita di sabato scorso contro la Roma. Se allora l’Inter ha giocato un match di contenimento votato alle ripartenze, a Novara è lecito attendersi che voglia imporre il proprio gioco, sfruttando le fasce laterali per servire al meglio Pazzini.

Un concetto in perfetta linea con la spiegazione di Gasperini dopo lo 0-0 contro i giallorossi: ci sono partite in cui, giocando in attacco costantemente, il Pazzo può essere assai più utile. Altre, invece, richiedono un atteggiamento più cauto e un attaccante come Milito si sposa meglio alla causa. Pazzini significa pertanto Inter all’attacco, anche se sarà la partita, con la sua evoluzione, a confermare o meno le intenzioni della vigilia. Ovviamente, la speranza è che il gioco stazioni soprattutto nella metà campo dei padroni di casa, altrimenti Pazzini rischierebbe di diventare un lusso per l’undici nerazzurro. Il suo innesto è dunque un’indicazione sul tipo di partita che Gasperini vorrebbe veder disputare dai suoi, l’impostazione che, con il tempo, il tecnico spera diventi una costante a prescindere dall’avversario.


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Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 20 settembre 2011 alle 15:16
Autore: Fabio Costantino
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