Una pazza rimonta grazie al supporto del più pazzo degli attaccanti. Nessun riferimento al suo equilibrio psichico, a dir poco invidiabile nella categoria che rappresenta, è il gioco di parole che nasce dal suo nome a integrarlo perfettamente nel Dna della squadra in cui oggi gioca e in ciò che insieme stanno portando avanti. Giampaolo Pazzini, ieri contro il Lecce, ha firmato il sesto gol in 9 partite in maglia nerazzurra, da quando a gennaio si è trasferito da Genova a Milano. Un bilancio più che positivo, se si considera l’impatto che le reti hanno avuto sulla classifica dell’Inter e sul suo obiettivo di rimonta al Milan. Ai 6 centri da attaccante di razza, Pazzini ha anche aggiunto tanto lavoro sporco e, soprattutto, 2 rigori guadagnati e determinanti contro Palermo e Roma.

Già, proprio nella sfida con i rosanero a San Siro il popolo nerazzurro ha potuto apprezzare le doti del Pazzo da vicino: doppietta e rigore procurato, tutti fondamentali nel ribaltone ai danni dei siciliani, tappa cruciale nella rincorsa al titolo. E pensare che non avrebbe dovuto giocare a causa di una caviglia in disordine. In un sol colpo il bomber è entrato nel cuore dei sostenitori interisti e dei compagni, che ne apprezzano le qualità e il lavoro al servizio della squadra. Gli è bastato poco per adeguarsi ottimamente al clima che si respira ad Appiano Gentile e i risultati oggi si vedono, eccome. Dopo l’exploit nel match d’esordio, il 27enne centravanti toscano è andato a segno anche contro il Bari (il 2-0 che ha chiuso i conti), la Fiorentina (rete da 3 punti), il Genoa (fondamentale il suo tap-in per il pareggio che ha dato il via alla goleada nella ripresa) e, ieri, il Lecce.

Se l’Inter oggi è a -2 dai rossoneri non è solo grazie alla prodezza contro i salentini, ma soprattutto in virtù delle sue giocate precedenti, a dir poco determinanti. Il club di Corso Vittorio Emanuele lo ha voluto per poter attendere pazientemente il ritorno di Milito. Ha deciso di investire sul suo talento e oggi raccoglie i frutti di quella fortunata intuizione di mercato. Un grande affare già oggi, perché il Pazzo sta confermando quanto di buono si sapeva sul suo conto anche in questa avventura ai massimi livelli, ed è davvero un peccato dovervi rinunciare in Champions League.

Con un Milito sempre più in difficoltà dal punto di vista fisico, l’arrivo di Pazzini è stato salutare per l’attacco nerazzurro e di ciò ha giovato anche Eto’o che, con un punto di riferimento in mezzo all’area, ha potuto dar sfoggio delle proprie doti partendo largo e puntando più agevolmente l’avversario di turno. L’ex Sampdoria gli porta infatti via almeno un paio di uomini per volta, liberandolo per le proprie giocate. Pazzini è il classico attaccante d’area di rigore che si fa trovare pronto sui palloni vaganti: un esempio sono le reti contro Fiorentina e Genoa, anticipo secco su palloni provenienti da destra. Ma anche spalle alla porta il bomber si fa rispettare, basti pensare al primo centro al Palermo e a quello di ieri contro il Lecce, movimenti rapidissimi che sorprendono marcatore e portiere di turno.

In altre parole, anche quando Milito tornerà al massimo della condizione, il Pazzo rappresenterà sempre un valore aggiunto, perché ha caratteristiche differenti rispetto al Principe, più propenso a partire da lontano e a ‘creare’ i gol, meno terminale offensivo di quanto non lo sia Pazzini. Pertanto, se oggi l’Inter è a un tiro di schioppo dal Milan deve dire grazie a sé stessa per l’acquisto di questo splendido centravanti, ma anche a lui per essersi caricato sulle spalle le sorti della squadra nerazzurra e aver dimostrato il proprio valore anche dopo il salto di livello dalla provincia a una metropoli del pallone.

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 21 marzo 2011 alle 13:56
Autore: Fabio Costantino
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