Per quanto non sia ancora totalmente integrato nella nuova realtà nerazzurra e italiana, Wesley Sneijder sta diventando un punto di riferimento prezioso per l'Inter. Finora le sue prestazioni non sono state pari alle aspettative e alle qualità che gli vengono riconosciute, un ritardo di inserimento prevedibile per chi ha cambiato vita e ambiente calcistico a stagione in corso (l'olandese è diventato nerazzurro poco prima del derby di fine agosto). Senza contare qualche problemino fisico che lo ha perseguitato (basti pensare all'infortunio alla caviglia in nazionale o al colpo all'anca che lo costringe oggi a rimanere out). A Genova, al di là delle scelte tattiche di Mourinho, la sua assenza si è fatta sentire e non poco. La sua defezione ha convinto il tecnico portoghese a schierare subito il tridente, rinunciando al trequartista per non spremere troppo Stankovic. Una decisione 'obbligata' che alla fine non ha pagato affatto.

In questo, Sneijder si rivela giocatore fondamentale: la sua presenza in campo definisce anche il modulo con cui l'Inter si presenta e consente a Mou di proporre il collaudato 4-3-1-2. Prima del suo arrivo a Milano lo Special One aveva ribadito più di una volta la necessità di avere un giocatore con le sue caratteristiche, oggi giustamente non ne farebbe mai a meno. Ma i contrattempi fisici non sono preventivabili e neanche a Kazan, contro il Rubin, l'olandese sarà della partita. Ciononostante i nerazzuri dovrebbero giocare con Stankovic nel ruolo di trequartista, anche perché il ritorno di Muntari permette di liberare il serbo da compiti di interdizione, lasciandolo solo a supporto delle due punte. Certo, Sneijder sarebbe stato l'ideale in quella posizione, ma il dolore non è ancora passato e il centrocampista guarderà Rubin-Inter in tv. La speranza è che l'ex Real Madrid possa ritornare disponibile già contro l'Udinese per la prossima di campionato, consentendo magari allo stesso Stankovic di rifiatare un po'.

Tatticamente Sneijder garantisce un vantaggio non indifferente: è un numero dieci classico, che però sa anche coprire la sua zona andando in pressing sul portatore di palla. Il tutto, senza tuttavia sprecare energie inutilmente, ma solo quando la partita lo richiede. Inoltre, ha sempre in canna la giocata smarcante per le punte, è l'unico infatti che cerca sempre l'assist di prima, per sorprendere la retroguardia avversaria e pescare sul filo del fuorigioco Milito o Eto'o. Finora si è visto solo a sprazzi, ma in testa le idee non gli mancano. Non appena anche il piede risponderà a tempo, vedremo il vero Sneijder, per il quale l'Inter ha investito un bel pacco di milioni intavolando una trattativa infinita con le merengues.

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 28 settembre 2009 alle 09:10
Autore: Fabio Costantino
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