Sarà stato il derby di Diego Milito, grande protagonista con gol, grandi giocate e uno spirito di sacrificio incredibile; sarà stato il derby di Goran Pandev, che non avrebbe immaginato neanche nei suoi sogni più selvaggi un gol del genere; sarà stato il derby di Javier Zanetti, per il quale oramai abbiamo terminato gli aggettivi, ma è stato soprattutto il derby della difesa, un intero reparto sugli scudi. La retroguardia nerazzurra (5 gol subiti nelle ultime 3 gare) è tornata, nella serata più dura e con 70 minuti da giocare in inferiorità numerica, una corazza impenetrabile, indossata dai muscolosissimi Lucio e Samuel, che hanno azzerato Borriello, dalle coperture di Zanetti e Maicon su Ronaldinho e dalla bella gara di Davide Santon su Beckham, che ha limitato molto bene lo Spice Boy; ma è stata soprattutto la serata di Julio Cesar.

L'estremo difensore brasiliano si riprende, nella serata più importante della stagione, lo scettro di numero uno al mondo, scettro che è stato suo lo scorso anno. Primo tempo di ordinaria amministrazione per il portierone nerazzurro, poco impegnato, grazie al lavoro della coppia centrale, ma sempre attento e sicuro in uscita. Nel secondo tempo, quando il Milan ha spinto e l’Inter ha dovuto inevitabilmente tirare il fiato, Julio è salito in cattedra. Grande la risposta sul colpo di testa di Seedorf. Come si dice in questi casi, l’attaccante crea ed il portiere conserva. Julio Cesar lo ha fatto alla grande; ancora un miracolo su un tiro ravvicinato di Huntelaar e poi la ciliegina sulla torta, la gemma del calcio di rigore parato a Ronaldinho, con un colpo di reni incredibile. Caressa in cronaca ha detto che il brasiliano ha spento la luce a San Siro e con essa le ultime speranze rossonere, scontratesi inevitabilmente contro una corazza insormontabile, una corazza che ha i nomi della difesa nerazzurra, con Julio Cesar numero uno assoluto.

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 25 gennaio 2010 alle 20:54
Autore: Alberto Casavecchia
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