Parlando del piccolo caso legato alle parole di Mario Balotelli, abbiamo auspicato che la faccenda venisse presa per quello che effettivamente era, vale a dire per una battuta goliardica, anche da José Mourinho. Detto, fatto: il tecnico dell'Inter, nel secondo appuntamento con Roberto Scarpini e le domande degli abbonati ad Inter Channel, ha chiuso con una battuta altrettanto simpatica la questione: "Se Balotelli tifa Milan, Pato allora è interista... scherzi a parte, credo che Mario non sia responsabile per questo tipo di cose che io definisco naif...". Insomma, la pagina è stata girata, ora testa agli impegni dell'Inter. Mou spiega: "Per vincere campionato, Champions League e Coppa Italia bisogna avere fortuna, ma anche essere una squadra assolutamente fantastica e disputare una stagione assolutamente perfetta".

Sulla Champions, in particolare, Mourinho tiene a precisare che "si tratta di una competizione talmente difficile, nella quale si affrontano squadre con così tanta qualità, che non riesco a dire se sia meglio chiudere il girone al primo o al secondo posto. Credo comunque che l'Inter si qualificherà nella prima delle gare che ci aspetta. L'avevo già detto prima di Kiev quando mancava ancora più tempo". Poi il portoghese parla del suo futuro, affermando che difficilmente potrà essere la risposta interista a Sir Alex Ferguson: "La cultura di noi latini è diversa; credete che se non vincessi per due anni consecutivi l'empatia tra me e i tifosi sarebbe la stessa? Guardiamo Arsene Wenger che adesso sta attraversando un momento difficile con l'Arsenal eppure è ancora su quella panchina, nonostante dal 2004 al 2010 non abbia vinto niente. Nella nostra cultura è importante pensare a quello che accade oggi e a quello di domani, no al quello che accade tra 10 o 15 anni".

Altri argomenti trattati, le sue passioni, con preferenza per il cinema e per Anthony Hopkins, le fobie ("Non mi piace fare foto fuori da un ambiente calcistico"), e un pensiero per Giacinto Facchetti: "Non non ho mai avuto modo di conoscerlo, ma è come se lo conoscessi perchè nella casa nerazzurra, dove vivo da un anno e mezzo, si parla così tanto di lui che è come se lui fosse sempre qui". In conclusione, ecco una frase che suona come una dichiarazione d'affetto ben precisa verso i colori nerazzurri: "Se l'Inter è pazza anche l'interista lo è. Io, ad esempio, ho una passione pazzesca per quello che faccio e forse l'Inter ha un allenatore adatto proprio alle caratteristiche della squadra e dell'interista".
 

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 19 novembre 2009 alle 20:35 / Fonte: Inter Channel
Autore: Christian Liotta
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