"Sono molto contento. Sono state settimane dove abbiamo lavorato tanto, ma fa piacere quando hai tanta gente che vuole lavorare, che vuole migliorare, che ha grande motivazione, che ha voglia di fare bene". Inizia così la sua lunga intervista rilasciata ai canali ufficiali della Roma José Mourinho che, in questo scampolo di pre-season, racconta questa prima parte di lavoro a Roma toccando tasti che riguardano anche la Beneamata, primo su tutti Edin Dzeko. "Abraham? Prima di tutto, devo dire grande direttore e grandissima proprietà: il boss Dan, Ryan e Tiago sono stati bravissimi. Perché la realtà è che abbiamo iniziato il pre-campionato pensando di avere Dzeko ed è stata un po’ una sorpresa per tutti noi quello che è successo. In un mercato incredibilmente difficile e in una situazione economica, vorrei dire per tutti, però per quasi tutti i club, difficile, avere la disponibilità, l’ambizione, questo rispetto per l’emozione dei tifosi e questo tipo di reazione, dopo aver perso Dzeko, di portare a casa Tammy Abraham. È stato quello che voi italiani dite sempre 'il colpo di mercato', tanto che dal mio punto di vista, anche se lui non fosse arrivato, io avrei avuto sempre la sensazione positiva che la mia proprietà e il mio direttore avessero fatto tutto il possibile per avere una reazione fortissima a un giocatore come Dzeko che è partito. Loro sono stati fantastici. E non posso dimenticare, perché è la verità, la situazione Dzeko: è stata una situazione strana. Si capiva che sarebbe andato a un altro club, però si respiravano un po’ di dubbi: 'lui va via, arriva qualcuno, non arriva…' Ho sentito i giocatori molto più preoccupati da questa situazione che concentrati sulla fine del ritiro precampionato".













Sugli innesti di mercato aggiunge:
"Cosa possono dare? Tanto. Il mercato è diventato un po’ diverso da quello che avevo pensato io inizialmente. Io avevo spiegato ai boss e al direttore il mio modo di analizzare la squadra e di pensare questo primo periodo della 'mia', tra virgolette mia, Roma. Il mercato è diventato diverso perché abbiamo perso Spinazzola per tanto tempo e perché abbiamo perso anche Dzeko. Inizialmente abbiamo pensato solo a un attaccante e non a due e non abbiamo mai pensato a un terzino sinistro. Ma si è trasformato in questo modo ed è diventato più difficile perché è andato in una direzione che non avevamo programmato, visto che eravamo preparati per andare in un’altra direzione. Penso che il club è stato bravissimo. Sarà la prima e spero l’ultima volta che lo dico: mi mancherà qualcosa che avevo pensato quando ho analizzato la squadra inizialmente, però devo solo ringraziare per il mercato che hanno fatto per noi".




























Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 17 agosto 2021 alle 16:35
Autore: Egle Patanè
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