"Walter Zenga è un mio amico, ma domani per 90 minuti sarà nemico". Con queste parole José Mourinho da il "benvenuto" al tecnico del Palermo Walter Zenga alla vigilia del match tra Inter e Palermo. Mou, però, fa capire di stimare molto l'allenatore rosanero: ''Zenga è un grande amico di un mio grande amico, quindi è un mio amico: è la mia filosofia di vita. La sua storia di allenatore è' 'anti' rispetto a quella solita dei grandi giocatori; ha fatto il giro del mondo prima di sedersi su una panchina importante in Italia: Stati Uniti, Arabia, Romania, Jugoslavia. Per questo lo rispetto molto. Poi è  un allenatore bravo, studia molto bene gli avversari". Potrebbe essere lui a ereditare il ruolo di Mourinho? "Non sono io che decido, ma mi piacerebbe tanto. Se però domani vince, non credo lo diventerà", aggiunge sorridendo. ''Domani -prosegue il portoghese- Zenga giocherà nella sua casa: quando io giocavo nella mia città e nel mio club del cuore, a 200 metri da casa mia e a 50 da quella dei miei genitori, volevo vincere a tutti i costi. Per Walter non sarà diverso".

Capitolo Inter: si comincia con la situazione di Wesley Sneijder, alle prese col recupero dallo stiramento accusato sabato. Mourinho cancella le speranze di poterlo vedere a Kiev: "Non sarà disponibile nè domani, nè a Kiev, forse potremo rivederlo nel posticipo contro la Roma. In positivo c'è che lui è l'unico indisponibile della rosa". Rientrano infatti Milito e Motta: "Loro stanno bene, questa settimana si sono allenati con il gruppo e potranno essere in campo". E a proposito di turn-over, ecco le idee di Mourinho: "Un giocatore di altissimo livello deve essere sempre preparato fisicamente e mentalmente, anche per disputare tre partite alla settimana. C'è poi chi, invece, ha bisogno di riposare e io, in quanto allenatore, devo tener conto anche di questo. Posso solo dire, che per me la partita più importante è sempre la prossima: gioco ogni gara per vincere, si tratti di campionato o di Champions League, è normale che non si vinca sempre tutto, ma questa è la mia mentalità". Una battuta anche su Dejan Stankovic, in merito alle dichiarazioni di Claudio Ranieri di ieri: "Io sono arrivato qui il 16 luglio dello scorso anno, e il primo giocatore con cui ho parlato è stato Stankovic. In pochi minuti mi ha detto che voleva rimanere qui, per me è stato chiaro: Stankovic restava con noi''.
 

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 28 ottobre 2009 alle 14:18
Autore: Christian Liotta
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