L'Inter rimane fuori dai giochi scudetto, materia che ormai riguarda soltanto Juventus, Milan e Napoli. Parola di José Mourinho, intervistato dalla rivista statunitense Sports Illustrated. L'ex tecnico dei nerazzurri dice la sua sui vari campionati: "Cos'è successo al Chelsea in questi anni? Non lo so perché io non c'ero. Sono stato in Italia e in Spagna e sono rimasto concentrato sul mio lavoro. Ma penso che la Premier League non sia facile. È un campionato in cui più squadre possono lottare per il vertice. In Spagna già si sa chi arriverà nelle prime due posizioni, una è il Real, l'altra il Barça. In Germania sono Bayern e Borussia. In Italia adesso è Juventus, Milan e Napoli. Invece in Inghilterra trovi cinque, sei squadre e non sai bene come potrebbe finire. Il Manchester United ha mantenuto il suo livello, fra primo e secondo posto, negli ultimi dieci anni. Ma tutte le altre squadre, Chelsea, Liverpool, Arsenal, Tottenham, due, tre, quattro, cinque, sei. È sempre più difficile".

Ma in Inghilterra Mourinho ha trovato quello che già in passato ha definito il suo paradiso: "È un paradiso nel senso che puoi allenarti a porte chiuse e la gente lo accetta nella maniera corretta - spiega il portoghese -. I media hanno un atteggiamento diverso rispetto a Italia e Spagna. I tifosi sono pieni d'amore per il loro club. Vivono con grandissima emozione i 90 minuti e non parlo della stessa emozione che hanno negli altri giorni, quindi tu non avverti come se stessi giocando anche quando cammini per la strada. In Spagna, in Italia e in Portogallo non puoi camminare, nemmeno con i tuoi bambini, perché è come se stessi giocando un derby".

Un parere da parte di Mou anche su alcuni tecnici: "Ancelotti? Ama seguirmi (ride, ndr). Guardiola? Un grande allenatore. Villas-Boas? Uno dei migliori giovani talenti, un tecnico giovane. Rafa Benitez? Lui è un allenatore della mia stessa generazione, abbiamo più o meno la stessa età. È uno di quelli che hanno successo. Ha vinto trofei importanti. E ora, visto che è in un campionato che non è il mio, gli auguro ogni bene". Si parla anche di un'insolita cena con Arsene Wenger, suo acerrimo rivale negli anni della sua prima esperienza al Chelsea: "Quando non si è nello stesso campionato tutto diventa più facile. Per esempio con l'allenatore dell'Inter, Walter Mazzarri, quando eravamo insieme in Serie A, lui al Napoli e io all'Inter, eravamo lontani dall'essere amici. Ma prima della partita fra Chelsea e Inter abbiamo parlato per un'ora. Siamo in campionati differenti. Lui ora è in un club che io amo molto e penso che da adesso saremo buoni amici. Questo è il calcio".

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 25 agosto 2013 alle 13:09
Autore: Daniele Alfieri / Twitter: @DaniAlfieri
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