Il calcio italiano, in questi giorni, non è più lo stesso. C'è monotonia, l'unica cosa che fa discutere realmente è Mario Balotelli e la sua convocazione in Nazionale che stenta ad arrivare. Perchè tutto ciò? Semplice: Josè Mourinho è in silenzio. Dopo il match-scandalo contro la Sampdoria, il tecnico portoghese ha deciso di tapparsi la bocca, riaprendola solo prima e dopo Inter-Chelsea per discutere strettamente della super-sfida di Champions, nient'altro. Era il 20 febbraio quando lo Special One ha deciso di cucirsi la bocca: quando è troppo è troppo, era il momento di farsi sentire e Josè lo ha fatto nella maniera più elegante nel pieno rispetto del suo stile, stando in silenzio. Così facendo, il volpone di Stetubàl ha fatto il bene di sè stesso: già, perchè conoscendolo una sfuriata post Inter-Samp gli sarebbe costata ben più di 40.000 euro di multa. Ma soprattutto, perchè il silenzio stampa è una delle cose che Josè adora alla follia.

Molti ricordano che un anno fa, in questi giorni, Mourinho tirava fuori la conferenza sugli 'szeru tituli' e sulla 'prostituctione intellectuale', ma pochi si soffermano su delle parole che Josè pronunciò in quell'ambito: "Io odio parlare con la stampa. Non sono mai in televisione, solo quando sono obbligato dall'ufficio stampa, perchè l'Inter ha un contratto con delle televisioni e devo farlo. Ma spesso, a differenza di tantissimi miei colleghi, rifiuto interviste per cui sarei pagato profumatamente perchè odio parlare con la stampa: e pensate che c'è chi paga per farsi intervistare. Io non manipolo l'opinione pubblica", concluse Mou. Riassumendo, "se potessi starei sempre in silenzio stampa". E, vedendo gli attacchi dei media che gli arrivano non appena apre bocca, possiamo capirlo: ma proprio perchè in moltissimi ogni volta lo criticano qualsiasi cosa dica, in questi giorni di rumoroso silenzio bisogna sottolineare come il calcio italiano, e la stampa italiana, sentano la mancanza delle 'bombe' di Mourinho.

Nessuno avrà mai il coraggio di ammetterlo, per carità, ma senza Josè manca la vitalità: con tutto l'affetto, le intere conferenze di Prandelli, Leonardo o Zaccheroni non valgono nemmeno un minuto degli show settimanali dello Speciale. Speciale che intanto si concentra sul lavoro e sulla sua Inter, che entra nel periodo clou della stagione concentrata e tutto sommato in buona forma: in attesa, dunque, di tornare a sentire le stoccate di Josè che tanto ci mancano, accontentiamoci di aver visto un minimo di calcio giocato con le Nazionali e poi nel week-end con il campionato che propone partite interessanti. Ma se non c'è Mourinho ad infiammare il panorama calcistico italiano, la noia regna sovrana: e pensare che c'è chi prega per non vederlo più in Italia...

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 04 marzo 2010 alle 20:25
Autore: Fabrizio Romano
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