"Sono qui perché sono vicino alla Statua di Marco Aurelio, nulla viene dal nulla e nulla ritorna nel nulla. Questo ha un significato molto simile a quello che ho sentito quando ho parlato col club". Debutta così, con una delle sue frasi a effetto, José Mourinho, nuovo allenatore della Roma. Che fra tante dichiarazioni sulle necessità della squadra in ottica mercato e sulle sue ambizioni, spiega anche con quale spirito torna in Italia undici anni dopo l'esperienza all'Inter: "Io sono l'allenatore della Roma, c'è tanto da fare qui perché questo ruolo sarà mio per 24 ore e voglio essere questo. Se come conseguenza per il club possiamo dare qualcosa di più per il calcio italiano col nostro lavoro sarà fantastico. Le situazioni possono arrivare, poi sapete che io per difendere i miei farò di tutto ma non per cercare dei problemi. Mi voglio divertire, possiamo divertirci tutti; ma non voglio cercare situazioni problematiche, che con più esperienza e maturità mi lasciano in una posizione più solida dal punto di vista emozionale".

Il portoghese poi chiarisce quello che deve essere l'approccio nei confronti della sua squadra: "Io non voglio la Roma di Mourinho, ma la Roma dei romanisti. Io sono uno in più insieme ai tifosi, non altro. Se poi vuoi parlare della Lazio di Sarri, del Napoli di Spalletti puoi farlo, ma non dire la Roma di Mourinho. Positiva una stagione senza titoli? Voi parlate di titoli, noi parliamo di progetto, lavoro. Titolo è una parola troppo facile da dire, poteva essere una promessa troppo facile, ma la realtà è un'altra roba. Parliamo di progetto, poi i titoli arriveranno. La proprietà non vuole successi isolati ma arrivare lì e rimanere lì: questo è più difficile, la vittoria isolata è più facile e lo diventa ancora di più se vinci e poi non riesci a pagare stipendi. Noi vogliamo essere sempre sostenibili". Quando gli viene chiesto se gli mancherà la sfida con Antonio Conte, che è stato paragonato a lui, diventa ancora più esplicito: "Ci sono allenatori che non possono essere paragonati a nessuno nella storia di un club. All'Inter nessun allenatore può essere paragonato a me o a Helenio Herrera, perché non si può fare il paragone. Così come nessun tecnico della Roma può essere paragonato a Nils Liedholm o Fabio Capello".

 
Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 08 luglio 2021 alle 14:11
Autore: Christian Liotta
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