Alle ore 13 locali si è tenuto un incontro ad Abu Dhabi tra Massimo Moratti e la stampa. Il presidente dell'Inter è tornato sulla prestazione della squadra contro il Seongnam e ha parlato anche di mercato. Queste le dichiarazioni del numero uno nerazzurro raccolte da inter.it:

Presidente Moratti: ci può dire che cosa, ieri sera, ha rivisto dell'Inter vincente della passata stagione?

"La personalità. Ieri sera la squadra era un pezzo unico, un complesso, non un insieme di tanti che voleva fare personalmente bene. Non c'era nulla di sorprerndente in negativo, era un'Inter grintosa e che dava sicurezza. Ora, però, bisognerà confermare tutto ciò nella finale di sabato".

Per la famiglia Moratti che valore avrebbe riportare l'Inter sul tetto del mondo dopo 45 anni?

"Se interessa.... Scherzi a parte, c'è davvero una bella partecipazione da parte di tutti, e non parlo solo dei miei figli, bensì di tutti coloro che hanno vissuto quegli anni, quei grandi appuntamenti, quelle vittorie. Diciamo che il traguardo di oggi viene visto come qualcosa che ci fa ritornare giovani".

Tornando all'attualità, ma a quella del calciomercato, si dice che Andrea Ranocchia sia più vicino all'Inter e già da gennaio.

"Devo essere ancora una volta sincero. L'ho letto sui giornali. Sapevo che eravamo vicini, ma perché controlliamo il cinquanta per cento del cartellino, ma non so proprio che cosa dirvi altro su questo tema. Se non quello che penso e che ho sempre pensato in quest'ultimo periodo: non faccio mercato sugli infortuni, ora non andrò a prendere un trequartista perché non avremo a disposizione Sneijder. Continuo, testardamente, a pensare che questa squadra sia già buona così. Poi vedremo".

Presidente Moratti, ogni gruppo ha uno zoccolo duro, qualcuno su cui può contare sempre. Ieri sera, ancora una volta, questa base, per l'Inter, è stato Javier Zanetti.

"Fantastico. È sempre quello che ti aspetti, quelli che sai che fa, quello che fa anche un pochino di più. L'ho visto in questi giorni, anche parlando con i compagni, con un atteggiamento molto sicuro, molto rassicurante per tutti; se ce ne fosse bisogno, trascina anche sotto il profilo della professionalità, perché sai che se dice una cosa, lui certamente la farà bene. Credo che il suo gol, come dire?, fosse nell'aria... Dovrà tornare a piedi a Milano? Appena ho visto che aveva calciato al palla in rete, ho pensato immediatamente a quella sua battuta... ".

In quest'avvio di stagione, c'è stato un momento più critico di altri?

"Sconfitta su sconfitta è probabilmente quello in cui non ti aspetti di perdere ancora. Ma ho sempre una certa fiducia nelle persone, credo che se una persona è serena e ha degli obiettivi alla fine riesce".

Adesso c'è una finale da giocare e da soffrire. Benitez può tornare in discussione?

"Questo torneo è molto importante e siamo qui per vincerlo. Abbiamo una squadra che può e che deve vincere. Questo vale per Benitez come per i calciatori, per tutti in generale".

C'è un avversario che vorrebbe evitare domani, al sorteggio per gli ottavi Uefa Champions League?

"Non ho idea di quello che possa succedere, sinceramente. Se affronti una squadra che non ha un gran nome e perdi fai una pessima figura. Quindi, tutto sommato, meglio affrontare una squadra forte, che dia responsabilità a tutti, che venga affrontata da tutti con serietà e decisione. Domani vedremo chi sarà e poi vedremo, sul campo, come andrà a finire". 

Quanto è servito alla squadra il rientro di Diego Milito? Probabilmente, nell'azione del secondo gol, quello di capitan Zanetti, quest'importanza è stata evidenziata moltissimo.

"Devo dire una cosa, importante: quella del nostro secondo gol è un'azione che si capiva essere costruita da due calciatori che si vogliono bene. Questa è stata la mia primissima, e devo dire bellissima, impressione. Poi, è chiaro, Milito è fondamentale nel nostro gioco, per la sua intelligenza tattica, per i suoi movimenti: è uno di quei calciatori che hanno costruito le vittorie della passata stagione. Ieri, a mio avviso, è stato fantastico anche Eto'o, che gioca sempre con classe e personalità. E se i due attaccanti più forti sono in forma, chiaramente migliora tutto il gioco della squadra".

Una volta José Mourinho ha detto che un Mondiale per club è più importante per la storia di un club che per il curriculum di un allenatore...

"Non lo sapevo che avesse detto ciò e non lo so, non saprei giudicare. Però, se Mourinho fosse stato qui, sicuramente avrebbe detto che sarebbe stato più importante per l'allenatore... ".

Presidente, che ricordi ha delle due finali intercontinentali del 1964 e 1965 con l'Independiente?

"Ho il ricordo di grandi battaglie sportive. La prima Intercontinentale l'abbiamo vinta a Madrid, alla 'bella', è stato qualcosa di fantastico, una sfida infinita, senza esclusione di colpi. Nella seconda, invece, ci sono sempre state partite molto dure, soprattutto quelle in trasferta, ma anche grande simpatia per gli avversari, visto che c'eravamo già incontrati e conosciuti l'anno prima. Diciamo che, allora, i due più grandi boxeur d'Europa e del Sudamerica si affrontavano senza esclusione di colpi. Oggi è diverso".

E che cosa è oggi, per Massimo Moratti, il FIFA Club World Cup?

"Ha il fascino dei tempi di oggi, del calcio attuale. È il manifesto di chi ha vinto in tutti i continenti e che può sorprendere qui, in questa occasione, dimostrando i valori del suo calcio, della propria terra. Non è più il confronto tra l'Europa e il Sudamerica, ma è anche vero che vincere la Champions d'Asia o d'Africa oggi è un impegno serio, quindi bisogna avere molto rispetto anche per avversari che, in partenza, non conosci benissimo". 

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 16 dicembre 2010 alle 14:29 / Fonte: inter.it
Autore: Daniele Alfieri
vedi letture
Print