Come preannunciato, il presidente dell'Inter Massimo Moratti è stato ascoltato dal Procuratore Federale Stefano Palazzi e da due suoi collaboratori, a Milano, in merito allo scudetto 2006 e all'esposto della Juventus presentato 300 giorni fa, dalle ore 10 alle 13.30. Dal centro di Milano, arrivano le dichiarazioni del presidente Moratti. L'incontro è durato dalle 10 alle 13.30, è stato definito un incontro "cordiale", nel quale Moratti ha spiegato la sua posizione sullo scudetto '06: "L'importante è che ci fosse l'incontro, come è andato chiedetelo a lui. E' stato un summit sereno ed educato, dalle due parti. Non ero preoccupato, consideravo questa situazione come kafkiana, nonostante mi sia scusato per quell'aggettivo ridicolo che usai, anche con lo stesso Palazzi. Per quello che avverrà in futuro non so, non posso entrarci, io sono molto convinto dalla mia parte, anche molto più che convinto. Mi hanno letto delle trascrizioni, ma in queste cose preferirei non entrarci, il tutto comunque è durato poco più di un paio d'ore. Adesso siamo concentrati su tutto, poi sabato c'è anche una partita importante come il derby. Questa richiesta di Palazzi di ascoltarmi non è inopportuna, ovviamente non ci sentiamo parte di questa situazione ma volevano sentirmi ed è tutto a posto, il discorso è su di me e non sull'Inter. Insomma, nessun problema. Allo scudetto 2006 non voglio assolutamente rinunciare - specifica Moratti in chiusura - e non mi sta assolutamente sullo stomaco, nonostante queste vicende".

Intanto Giancarlo Abete, presidente federale, ha chiarito la questione, come riprende Tuttosport: "Rimangono due paletti. Il primo è il forte auspicio che entro giugno la situazione venga definita, il secondo è l'autonomia degli organi di giustizia e della Procura Federale. La Federcalcio ha dato la sua indicazione per chiudere il cerchio nell'ambito della stagione sportiva. Tutte le attività che svolge la Procura Federale - ha aggiunto a margine della prima edizione del Premio Enzo Bearzot istituito dall'US Acli e vinto dal ct della nazionale azzurra, Cesare Prandelli - sono collegate all'autonoma valutazione che fa nell'apertura di un'indagine sulla base di esposti o di segnalazioni di atti processuali, della correttezza comportamentale dei soggetti tesserati. Va ricordato che l'approfondimento in atto della Procura nasce dalla volontà di valutare situazioni successivamente intervenute dopo Calciopoli che hanno poi avuto compiuta informazione in sede processuale. L'attivazione dell'iter non parte per l'esposto della Juve, ma per le valutazioni autonome della Procura".

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Inter.it offre le dichiarazioni integrali del presidente nerazzurro:

Presidente, com'è andato l'incontro con il Procuratore Stefano Palazzi?

'L'importante che ci fosse, questo incontro. Adesso bisogna chiedere a lui e vedere le conseguenze di quest'incontro. Mi sembrava molto sereno ed è stato un incontro molto educato da entrambe le parti'.

Più tranquillo o preoccupato rispetto a prima visto che lo aveva definito un incontro 'ridicolo'?

'Non ero preoccupato, ma dovete entrare nel mio stato d'animo: mi sembrava kafkiana come situazione per noi. Però, di quella definizione, di cui mi sono pentito immediatamente, mi sono anche scusato. L'incontro di oggi l'ho trovato interessante, come al solito, simile a quello che avevo avuto qualche anno fa con il dottor Borrelli'.

Come si evolverà, a questo punto, la situazione? Più ottimista l'Inter o la Juventus?

'Non glielo so dire, perché questo vorrebbe dire entrare in una decisione successiva e i vari passi che avverrano. Naturalmente, dalla mia parte, sono anche convinto, anzi direi molto più che convinto, ma questo non toglie che la libertà di giudizio rimane a loro'.

Avete ascoltato insieme alcune telefonate?

'No, non c'è stato ascolto. C'è stata una lettura di alcune cose, ma non vorrei entrare in quello, sinceramente'.

Solo per sapere qualche dettaglio in più: quanto è durato l'incontro?

'Siccome c'era anche da scrivere a macchina, un paio d'ore'.

Presidente, il derby è alle porte: più concentrato su questa vicenda della quale ha parlato con Palazzi o sulla partita?

'Qui bisogna sempre essere concentrati su tutto nella vita. Rimane, nel cuore, certamente il fatto che sabato ci aspetta una partita importante, senza dubbio'.

Credo che quest'incontro con Palazzi abbia tolto tranquillità all'Inter o a lei?

'No, non credo proprio'.

Lo definirebbe un incontro inopportuno?

'No, per niente inopportuno. Rimane sempre il fatto che uno non si sente parte di una situazione, però era giusto che volessero sentirmi su questo. Basta, la cosa finisce lì, è su di me, non è sull'Inter'.

Questa cosa non le fa pensare che questo scudetto assegnato sia diventato un po' un tormento, eppure lo meritava a prescindere...

'Quello del 2006? No, non è un tormento. Molto sinceramente'.

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 31 marzo 2011 alle 17:02
Autore: Fabrizio Romano
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