La fumata nera con i cinesi ha lasciato il segno, e anche per questo Massimo Moratti non intende ripetere l'errore di dare per chiuso un affare che ancora non lo è. Anche perché, rispetto agli accordi siglati (e poi stracciati per colpa della burocrazia della Repubblica popolare asiatica) con la Crcc che vedevano i nuovi soci versare 55 milioni circa per il 15%, stavolta la questione sarebbe molto più complessa e... tranciante. Erick Thohir non intende investire milioni su milioni senza poi poter decidere nulla e non avere voce in capitolo in seno alla società, per cui la scelta è tutta di Moratti: vendere l'Inter oppure tenersela. Molto più facile a dirsi che a farsi.

Eppure, secondo la Gazzetta dello Sport, c'è un grosso punto di partenza già chiaro: “In presenza di determinate condizioni e garanzie, il numero uno nerazzurro è davvero disposto a cedere subito anche tutta la società. O comunque una quota di maggioranza, da stabilire in base alle convenienze intrinseche nell’affare. Thohir è parso credibile, solido e molto entusiasta”. Una novità fondamentale, perché consente di comprendere come la fase sia davvero delicata e, per certi versi, epocale. “Moratti ora frena perché prima vuole valutare in ogni minimo dettaglio i documenti, il flusso finanziario, i programmi a breve, medio e lungo termine di una cordata che viene pur sempre da una realtà geografica e imprenditoriale lontanissima dalla nostra. E che sarebbe alla prima esperienza con il calcio italiano”, spiega ancora la Gazzetta.

Il club un anno fa era stato valutato circa 360 milioni di euro, oltre ovviamente alla esposizione debitoria (quasi 300 milioni). In poche parole, per intervenire concretamente, Thohir dovrebbe subito coprire gli ammanchi e poi riqualificare tutte le attività contingenti al marchio, in modo da tornare a produrre utili. Una sfida che potrebbe sembrare semplice per chi ha un impero economico come quello indonesiano, ma che in realtà non sarebbe di così facile attuazione per chi ha poca dimestichezza con le dinamiche in questione. Moratti sa di non poter fallire opzione e per questo l'indecisione c'è ed è forte. Il presidente non si perdonerebbe mai di aver ceduto il club a chi potrebbe portarlo alla deriva, ma allo stesso modo non intende restare a guardare in 'casa sua'.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 02 luglio 2013 alle 08:25
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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