Josè Mourinho riesce a sfatare anche il tabù Massimiliano Allegri, che con il suo Cagliari durante la sua prima stagione alla guida dell'Inter era riuscito a portargli via 4 punti, senza mai alzare bandiera bianca. Stavolta il punteggio ha sorriso ai nerazzurri, vittoriosi in rimonta 2-1 dopo un primo tempo da mani nei capelli, grazie alla doppietta di uno spietato Diego Milito, bravissimo a sfruttare due delle tre palle buone capitategli in tutta la partita. Un successo esterno che non arriva grazie al bel gioco, ma fa comunque classifica, considerando la vittoria della Juventus sul Livorno la sera precedente. Il turn over di Mourinho riguarda difesa e centrocampo, con Cordoba che prende il posto di Samuel e Cambiasso che torna a oltre un mese dalla sua ultima apparizione in campo, al posto di Thiago Motta. Allegri sceglie la coppia d’attacco Matri-Jeda, con Cossu a illuminare alle loro spalle.
Il primo squillo di tromba è frutto di un errore della retroguardia nerazzurra, che apre un’autostrada per Matri ma tira un sospiro di sollievo quando Cossu sbaglia l’assist vincente. Purtroppo questa disattenzione difensiva, per l’Inter, non si rivelerà nel corso dei minuti l’unica. Stankovic prova a suonare la carica con un destro dalla distanza stile derby, ma la palla scende troppo tardi e si spegne a fondocampo. Il Cagliari gioca con il coltello tra i denti, l’Inter invece appare svogliata e si lascia sorprendere dalle ripartenze sarde. Su una di queste nasce il calcio di rigore: cross di Jeda da destra e spintarella di Maicon su Matri, il quale cade prima di intervenire di testa. Orsato concede il rigore e lo stesso Jeda fa secco Julio Cesar dagli undici metri. L’unica nota positiva è che così s’interrompe la striscia positiva di partite dell’Inter senza un rigore contro, che risale a marzo 2008: finalmente nessuno potrà lamentarsi di sudditanze psicologiche varie. La squadra di Mourinho non riesce a reagire e rischia di beccare il raddoppio un minuto dopo, con Matri liberato da un ennesimo svarione difensivo: l’attaccante però con il sinistro centra solo l’esterno della rete.
Gli ospiti cercano di far girare la palla il più possibile, anche perché i lanci lunghi per Eto’o e Milito si perdono tra le fauci dei centrali cagliaritani, ma anche il possesso del gioco non riesce ad aprire varchi nel fortino eretto ottimamente da Allegri. Sneijder deve andare a cercare il pallone all’altezza del centrocampo ma lì perde pericolosità, Maicon non sale troppo, frenato da Agostini e dall’altra parte Santon si limita ai disimpegni più che a cercare soluzioni in avanti. Le due punte restano imbrigliate nelle marcature rossoblù e non è un caso se la migliore occasione per l’Inter capita a gioco fermo: bellissima punizione di Eto’o con sfera che manca di pochi centimetri il perimetro della porta difesa da Marchetti. Si tratta dell’unico segnale di vita della squadra di Mourinho, a dir poco spazientito in panchina per l’atteggiamento poco propositivo dei suoi. Il primo tempo si chiude con il Cagliari avanti, anche con merito considerando il diverso valore tecnico delle due contendenti.
La ripresa si apre con l’inserimento di SuperMario Balotelli al posto di Davide Santon e di Thiago Motta per Esteban Cambiasso, ammonito e forse senza i 90 minuti nelle gambe. L’avvio del Cagliari per i tifosi dell’Inter è a dir poco da infarto: prima Dessena centra il palo con un destro dalla distanza, poi Canini di testa, su cross magnifico di Cossu, fa gridare al gol ma non trova la porta per un niente. E pensare che questo contropiede nasce da un calcio d’angolo gestito malissimo dall’Inter… In pratica, non sono trascorsi neanche 5 minuti dall’inizio della ripresa e i nerazzurri rischiano di pagare a caro prezzo lo sbilanciamento offensivo. Mentre nell’aria non si respira che il possibile raddoppio da parte dei sardi, arriva a sorpresa il pareggio degli ospiti: clamorosa ingenuità di Conti che si fa togliere il pallone al limite della propria area da Eto’o, il quale lascia via libera a Milito verso la porta di Marchetti. Il Principe da quella posizione non sbaglia e impatta. Insomma, ci di disattenzione difensiva ferisce…
L’1-1 h effetto benefico anche sulla mentalità degli uomini di Mou, che affrontano l’incontro in modo più concreto e positivo, costringendo il Cagliari ad abbassare il baricentro. Non è un caso se al 55’ arriva addirittura il vantaggio interista: lancio di Stankovic per Milito che, ancora a tu per tu con Marchetti, lo supera con un dolcissimo tocco d’esterno destro. Strepitoso l’argentino, basta metterlo in moto e lui riesce a rivoltare una partita come un calzino. Ribaltato il risultato nel giro di 5 minuti, l’Inter diventa padrona del campo e continua a spingere. Uno spunto di Balotelli al limite dell’area viene frustrato con un intervento durissimo da Astori, Orsato concede la punizione ma incredibilmente risparmia il cartellino giallo al difensore rossoblù. Mourinho non se ne capacita e protesta animatamente, rimediando l’espulsione dal fischietto di Schio, mediocre nella circostanza. Intanto però l’Inter continua a rendersi pericolosa con i lanci lunghi, adesso sensati con la terza punta in campo, anche se è un assist di Eto’o per Milito a mettere i brividi al pubblico di casa: il destro del Principe, complice una zolla, finisce altissimo. Neanche 20 minuti in campo e Thiago Motta si fa male alla coscia destra, costringendo Mourinho al terzo cambio del match: fuori il brasiliano, dentro Chivu, con Zanetti che torna in mezzo al campo. Allegri risponde con una sostituzione tattica: Lazzari, più offensivo, prende il posto di Biondini. I nerazzurri però continuano a creare occasioni e Balotelli manda altissimo un ottimo passaggio nel cuore dell’area di rigore di Eto’o, oggi in versione assist-man.
Mentre il gioco sembra nelle mani di Zanetti e co., il Cagliari sfiora il pareggio in contropiede: il neo entrato Nenè costringe Julio Cesar alla respinta corda, Marzoratti si lancia sul pallone vagante e Chivu si immola con il corpo per difendere la propria porta ormai sguarnita. All’81’ Lazzari tenta la botta dalla distanza, costringendo Julio Cesar alla respinta a pugni chiusi: meglio essere sicuri in certi casi… Il Cagliari capisce che il tempo stringe e il punteggio lo condanna, di conseguenza cerca di aumentare i ritmi anche approfittando di una fase di rilassatezza (dovuta anche alla stanchezza) dell’Inter, che preferisce addormentare i ritmi. Lazzari tenta dalla distanza, costringendo Julio Cesar a respingere con i pugni, poi Jeda si ritrova la palla buona sul destro al termine di un batti e ribatti, ma manda a lato. Allegri cerca peso in attacco sostituendo l'ottimo Cossu con Larrivey, ma neanche 5 minuti di recupero sono suficienti ai sardi per raddrizzare il risultato. L'Inter vince dunque 2-1 al Sant'Elia, terreno di gioco non semplice da violare, e rimane sulla scia della Juventus. Ma oltre ai tre punti torna a casa con la consapevolezza di poter fare sempre più affidamento sul suo Principe. Il Napoli, insomma, è avvisato...
CAGLIARI-INTER 1-2
MARCATORI: Jeda su rig. al 16' p.t.; Milito al 6' e al 10' s.t.
CAGLIARI (4-3-1-2): Marchetti; Marzoratti, Astori, CaninI, Agostini; Dessena, Conti, Biondini (21' st Lazzari); Cossu (dal 46' st Larrivey), Matri (30' st Nenè), Jeda. (Lupatelli, Parola, Sivakov, Barone). All.: Allegri 6.
INTER (4-3-1-2): Julio Cesar; Maicon, Cordoba, Lucio, Santon (1' st Balotelli); J. Zanetti, Stankovic, Cambiasso (1' st Thiago Motta; 20' st Chivu); Sneijder; Milito, Eto'o. (Toldo, Samuel, Viera, Quaresma). All. Mourinho 5.
ARBITRO: Orsato di Schio.
NOTE: Ammoniti Cambiasso, Maicon, Astori, Conti, Eto'o per gioco scorretto. Angoli: 4-4. Recupero: 1' e 5'. Al 12' st espulso per proteste l'allenatore dell'Inter Mourihno. Spettatori: 22 mila circa.
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