Viglia di Livorno-Inter in casa nerazzurra. Gara importantissima per gli uomini di Walter Mazzarri che devono riscattare il mezzo passo falso interno contro l'Udinese nel match di giovedì sera. Per trattare tutte le tematiche del momento, il tecnico toscano dell'Inter ha risposto alle domande dei giornalisti presenti nella sala conferenze del centro sportivo 'Angelo Moratti'.

Commento sulla gara di domani, ci sono tanti giovani nerazzurri in prestito.
"Noi li testiamo sempre, sono seguiti e lo sapete che abbiamo in rosa già tanti giocatori, ma vanno in campo solamente in 11. Quando c'è il rischio di essere in troppi preferiamo mandare in prestito i giovani per farli crescere e per farli tornare qui già pronti. Sulla gara, vedendo le partite precedenti, devo dire le solite cose: tutte gare difficili, partita insidiosa, c'è calore, tifo e entusiasmo anche se devono fare punti per la salvezza. Conosco le motivazioni che hanno quando arriva una squadra come la nostra. Bisogna rispettarli e affrontare bene la partita da subito, consapevoli che dobbiamo concludere".

Il suo rinnovo passa anche dall'Europa. E' tranquillo dopo il vertice?
"Come allenatore, quando accetto un mandato, è come se fosse mia la squadra. Non ho mai pensato al rinnovo, il presidente stimola tutti, io lo faccio da solo e non penso a niente che non sia la partita. Ci sono mancati tanti punti per i motivi che conoscete, pensando meno al gol forse potremmo fare meglio, probabilmente sentiamo la pressione. Fino alla fine non penserò ad altro".

Cosa pensa del momento di Guarin?
"E' un ottimo giocatore, ma è uno della rosa, non deve trascinare da solo la squadra. Se lo faccio giocare ci sarà un motivo. Devo pensare anche alla prossima partita. Cerco di usare anche altri giocatori, oggi ci sarà questo allenamento-verifica. Domani farò le scelte migliori".

C'è qualche giovane del Livorno che è già pronto?
"Non scordiamoci che ci sono ancora 8 partite, che vogliono dire tanto. Questo tipo di valutazioni andranno fatte alla fine. Quello che penso lo dirò quando la società me lo chiederà, ma per ora non mi espongo, sono cose riservate".

Vedendo le ultime difficoltà in casa, sarà un vantaggio giocare a Livorno?
"A Milano ho sentito un pubblico molto amico, vorrei sempre giocare in casa. Quando un allenatore vede la squadra che crea tanto è contento comunque".

C'è paura da parte degli arbitri a fischiare il primo rigore a favore?
"La gente vede le cose, si è parlato tanto. A fine anno risponderò a certe domande. Adesso, con il campionato in corso, non posso rispondere. Alla fine sarò a disposizione per tutto".

La squadra ha gli stessi punti dell'anno scorso. Bisognerà rivoluzionare la squadra alla fine?
"La stessa domanda me la faccia alla fine, non posso parlare d'altro. Chiedetemi della partita, le altre cose non chiedetemele. Sono serio e alla fine dell'anno risponderò a tutto. Ripeto, i bilanci alla fine".

Bisogna considerare MIlito un giocatore di fine carriera?
"Lui è parte della rosa e lo utilizzerò quando lo riterrò opportuno. Conosco il campionato italiano e ci sono tante cose che alla fine vi dirò. Lui è parte della squadra, a fine anno tireremo le somme su tutto".

Approccio molle e ripresa in crescendo. Motivi?
"Quando gli avversari ti prendono le misure devi adeguarti. Quando c'è lo studio bisogna metterlo in preventivo, dovremo essere meno tattici, stiamo molto attenti e a volte non giochiamo spregiudicati. A Verona siamo andati bene, in certi casi è successo e spesso non è facile".

E' più forte il Napoli di adesso o il suo?
"Queste domande a metà campionato... alla fine dell'anno me la riproponga".

Hernanes, come sta in questo momento? Paga le partite ravvicinate?
"E' vero, ultimamente ha avuto un problema al piede destro e anche a Verona era condizionato. Poi nei secondi tempi ha fatto sempre meno fatica. Se uno non sta bene cala nei secondi 45' minuti, lui al contrario. Sta bene, peccato per questi piccoli acciacchi, comunque non sono condizionato da questo fatto".

Cosa si aspetta da Icardi e dall'attacco nerazzurro?
"La responsabilità è di tutti. C'è stato un momento in cui segnavano in tantissimi, sia gli esterni che i centrocampisti. Indipendentemente da chi gioca, noi adotteremo le stesse manovre, con gli esterni che spingono e i difensori che salgono per colpire di testa. Meno punti di riferimento si danno meglio è, l'importante è segnare".

Cosa pensa della dichiarazione di Thohir sugli arbitri?
"Si figuri se commento le dichiarazioni del presidente e del presidente onorario".

Qual è la condizione di Nagatomo?
"Devo valutarlo ancora e vedere quali sono le sue condizioni, poi deciderò se impiegarlo dall'inizio o a partita in corso. Lo valuterò e domani vedrete".

Nell'ultima partita è entrato Alvarez: a Livorno si può partire già con quella impostazione?
"Non saprei, la cosa importante è che la squadra sappia cambiare nell'arco dei 90'. Il calcio italiano è difficile, noi dobbiamo pensare a vincere, non è importante chi segna. Quando è entrato Milito eravamo in tanti davanti".

E' meno soddisfatto del suo reparto d'attacco rispetto al passato? Considerando che nella sua carriera ha fatto sempre rendere al massimo gli attaccanti che ha avuto.
"L'unico valutabile è Palacio, gli altri non li ho avuti praticamente. Come si può valutare Icardi? Milito, stesso discorso. Fino al mio arrivo si pensava che Alvarez fosse una seconda punta, ultimamente ha giocato poco e deve ritrovare la condizione, l'unico che ho avuto sempre a disposizione, cioè Rodrigo, ha fatto sempre bene".

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 30 marzo 2014 alle 13:00 / Fonte: InterChannel
Autore: Francesco Fontana
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