Intervistato da Paolo Condò per il suo programma su Sky Sport, Walter Mazzarri ritorna sulla sua esperienza all'Inter, iniziata nel 2013 e chiusa con l'esonero del 2014, l'unico della sua carriera: "Ogni esperienza per un carattere come il mio è positiva, anche il tempo ha detto la sua su certe cose che si dissero a quei tempi e poi non si sono verificate. Con Massimo Moratti mi sono lasciato benissimo, solo che lui all'epoca mi scelse perché il club era in piena difficoltà. Io fui l'ultimo allenatore scelto dalla famiglia Moratti, prima di me ci fu un anno di contestazioni e andava smaltita un'epoca, quella del Triplete, di cui c'erano nove calciatori in scadenza. Io non avevo capito che il presidente stava per vendere. A me piace far parlare i numeri, l'esonero arrivò dopo un pareggio col Verona dove vincevamo 2-1 ma eravamo ai minimi termini e tornavamo da una trasferta europea. Il 2-2 di Nico Lopez fu clamoroso e fece saltare il banco".

Mazzarri torna anche sulla sua frase post-partita, "E poi iniziò a piovere", facendo una considerazione: "Quella frase fu presa isolata dal contesto. Io volevo dire che siamo tornati da una trasferta europea, eravamo ai minimi termini come squadra ed eravamo in dieci, dicendo che iniziò a piovere volevo dire che il campo si è reso pesante e ci ha messo in difficoltà. Ma in quel momento si è preferito mettere alla mercé un allenatore che non ha mai avuto il difetto della chiarezza facendolo passare per uno che voleva cercare delle scuse. Quelle parole furono strumentalizzate e fa male, ti sembra una cosa ingiusta. Non ci fu la possibilità di spiegarla così e fu brutto. Provai nausea per quelle cose, per questo andai in Inghilterra: volevo disintossicarmi di certe cose che arrivato a un certo punto della carriera pensi di non meritare. Sono tornato in Italia perché il Torino mi ha voluto ed avevo ritrovato l'entusiasmo, ma la nausea rimase". 

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Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 05 ottobre 2019 alle 00:15
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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