L’aggiustatutto funziona anche in Europa. Dopo aver raddrizzato la situazione in campionato, Ranieri fa altrettanto anche in Europa, contribuendo alla vittoria sofferta ma fondamentale a Mosca contro il Cska, più temibile sulla carta di quanto non sia davvero sul rettangolo di gioco. Successo che rimette in corsa i nerazzurri nel girone di Champions e segna l’ingresso ufficiale di Mauro Zarate nel cuore dei tifosi. L’argentino è infatti il giustiziere dei russi proprio nel momento peggiore dell’Inter, dopo la rete della rimonta di Bagner Love.

DOPPIETTA DA URLO - Non c’è neanche il tempo di tastare il polso della partita che l’Inter si trova in vantaggio: Gabulov esce male su corner di Alvarez e Lucio, appostato sul secondo palo, gioca di sponda con un difensore russo e porta avanti l’Inter. Rete che ha un effetto-tisana per la squadra di Ranieri, che si scrolla di dosso le tensioni pre-gara e sfiora il raddoppio con Obi e Milito. Il Cska abbozza una reazione ma non è molto convinta, anche perché dietro i nerazzurri fanno muro e non concedono spazi, soprattutto ai coloured Oliseh, Doumbia e Vagner Love, in tutta sincerità i più temibili assieme al gioiellino Dzagoev. A proposito di gioielli, merita questa etichetta il tunnel di Nagatomo a Berezutski che confeziona il gol di Pazzini al minuto 23, abbassando ulteriormente la temperature del Luzhniki, sponda Cska.

CINISMO SPETTACOLARE, PERO’… - Non è un’Inter spettacolare in senso stretto, ma il suo cinismo è esaltante e i russi se ne accorgono subito. La loro replica si traduce in un destro di Dzagoev alzato sopra la traversa da Julio Cesar, e in un palo esterno di Doumbia di testa. Piccoli brividi che non scalfiscono le convinzioni degli ospiti, coperti nel modo giusto al di là del clima. Nulla può però Julio Cesar sulla prodezza di Dzagoev, una fiammata su punizione che all’ultimo secondo del primo tempo rimette tutto in discussione. Nel complesso, comunque, al di là dello scivolone nel recupero, l’Inter gioca un buon primo tempo, senza particolari fronzoli. Un inno alla concretezza, insomma, in perfetta antitesi con la gestione precedente.

TREMENDA FATICA - La rete di Dzagoev però complica la ripresa nerazzurra, ma era logico attendersi un Cska Mosca a proiezione anteriore. Soffrire e ripartire, sarebbe questa la tattica ideale, ma gli errori in contropiede sono troppi per garantire efficacia. Nel mentre, però, i russi creano una buona occasione con Mamaev e cercano di sfondare centralmente, con Lucio che si esalta. Ranieri si rende conto che la coppia Milito-Pazzini è troppo ‘pesante’ per correre in contropiede. L’infortunio del Pazzo semplifica la scelta del tecnico, che lo sostituisce con Zarate, sulla carta più adatto alla partita intrapresa dall’Inter. Il secondo tempo però somiglia tanto a quello di Bologna, con una squadra troppo remissiva e vittima dell’esuberanza atletica dell’avversario, decisamente più convinto dei propri mezzi.

INFERNO-PARADISO IN 1 MINUTO - Un monologo russo, può essere etichettato così il secondo tempo del Luzhniki, durante il quale la formazione di Ranieri oppone una difesa strenua soprattutto negli ultimi 20 metri ma fatica a ripartire come dovrebbe e potrebbe. Il Cska non crea tantissimo, a parte un paio di iniziative nell’area di rigore di Julio Cesar, ma il dato preoccupante è la pressione esercitata dagli uomini di Slutsky, che al 76’ riescono a raggiungere un meritato 2-2 con una bella giocata di Vagner Love (Lucio, però…). Un amaro in bocca che dura solo un minuto, perché Zarate ripristina il vantaggio con un sinistro fulminante in contropiede. Ranieri, si può dire, ha visto giusto.

MARATONA ESTENUANTE - Inevitabile che il finale di match veda i padroni di casa disperatamente protesi in zona offensiva, con i nerazzurri impegnati in una serie di touche rugbisti che finalizzate ad allontanare la sfera dalla propria area di rigore e i russi che applicano un possesso di palla quasi pallanuotistico, con una serie di passaggi orizzontali contro difesa schierata e la ricerca del centro boa, sempre neutralizzato dai centrali interisti. Non deve sorprendere, dunque, se il fischio finale dell’arbitro Thomson venga accolto con estrema soddisfazione, sia per la vittoria sia per la conclusione di una maratona sfiancante. Buona la seconda di Ranieri, pertanto. Avanti così.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 27 settembre 2011 alle 19:56
Autore: Fabio Costantino
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