Quello che scatterà domani sarà il primo campionato di Serie A degli ultimi tredici anni senza Marco Materazzi. Campione del mondo con l'Italia nel 2006, Matrix si ritrova senza squadra dopo che in dieci anni con l'Inter ha vinto tutto: cinque scudetti, quattro Coppe Italia, una Champions e un Mondiale per club. Al sito di GQ l’ex difensore nerazzurro racconta com’è la sua nuova vita senza calcio. 

Il mondo del calcio non le manca neanche un po'?
"Sì, mi manca lo spogliatoio. E l'ambiente che si respira alla Pinetina. (il centro sportivo dove si allena l'Inter, ndr.)"

Come mai ha dato l'addio con un anno di anticipo rispetto al giugno 2012 quando sarebbe scaduto il contratto? É vero che lei voleva continuare?
"Sì, un'altra stagione l'avrei fatta. Ma quando l'Inter mi ha detto che probabilmente non sarei stato inserito nella lista Champions dell'anno successivo ho cambiato idea".

Rabbia verso l'Inter?
"Nessuna. Diciamo solo che potevano dirmelo prima. Invece l'ho saputo il giorno dopo la finale di Coppa Italia, quando ormai non avevo neanche il tempo di salutare i tifosi. Ho pensato che fosse inutile e sbagliato litigare con la società che mi aveva dato tutto: da lì l'accordo per la rescissione del contratto. Ma il pubblico nerazzurro stia tranquillo, sto per tornare".

In che senso?
"Ho parlato con il direttore sportivo dell'Inter, Piero Ausilio, che mi vorrebbe come suo aiutante. Tornato da Formentera, busserò alla sua porta".

Cosa pensa dello sciopero della Serie A?
"I calciatori sono anche uomini, ed è giusto che lottino per i propri diritti. Capisco il dispiacere dei tifosi e delle persone che non arrivano alla fine del mese. Mentre non accetto le morali di qualche politico, di cui è meglio non fare il nome".

Come si immagina tra dieci anni?
"Magari lontano dall'Italia. Del nosto Paese non mi piace la poca solidarietà che c'è tra le persone: tutti a puntarsi il dito addosso invece di aiutarsi a vicenda come succede in nazioni molto più povere".

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 08 settembre 2011 alle 11:52
Autore: Christian Liotta
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