Nessun esonero, nessun traghettatore: Beppe Marotta, a nome del club, blinda Luciano Spalletti. Gli obiettivi - posto Champions ed Europa League - sono ancora tutti lì, alla portata. Il momento è quello che è, ma la squadra dovrà venirne fuori. Tutti insieme, senza rivoluzioni. "La linea quindi è quella della fiducia, seppur condizionata, seppur da confermare con i risultati a partire da Parma - spiega la Gazzetta dello Sport -. La società si aspetta una virata netta nel prossimo ciclo di partite, ma è fiduciosa che non sarà necessario testare vie alternative. La suggestione Fabio Capello, nata in quanto tecnico della società «sorella» Jiangsu Suning, non è mai stata presa in considerazione, mentre se le cose dovessero precipitare resta viva l’ipotesi Cambiasso. Un ex di peso, alla prima panchina (assistente di Pekerman al Mondiale con la Colombia), come traghettatore fino a fine stagione. Conte non è disponibile a subentrare in corsa".

Insomma, a meno di sorprese, Spalletti resterà fino a fine stagione. Poi si vedrà. "Il giorno dopo la sconfitta col Bologna, che aveva amareggiato e preoccupato tutto l’ambiente interista, la parola d’ordine è «uscirne insieme» - puntualizza la Gazzetta -. L'ha ribadita il tecnico ieri mattina prima della seduta di allenamento, quando ha tenuto a colloquio la squadra, chiedendo una reazione immediata ai suoi giocatori. L’ha ripetuta ancora Marotta, che ha sottolineato che «abbiamo quattro punti in meno rispetto all’anno scorso» e che ha spostato un po’ la pressione anche verso i giocatori: «Uno degli aspetti critici di questo gruppo è la mentalità: deve essere vincente, per arrivare ai nostri obiettivi. Serve trovare cultura della vittoria, senso di appartenenza e continuità. I giocatori sono giovani, devono capire che per raggiungere le cose difficili serve ancora più abnegazione che in passato»".

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 05 febbraio 2019 alle 08:15 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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