Dapprima i sussurri, i mormorii. Poi, come spesso accade (all'Inter), anche una sconfitta in amichevole diventa il pretesto per creare il caso. E così, senza ben capire il perché, adesso l'ambiente nerazzurro è passato rapidamente dall'esaltazione per l'ingresso di Suning alla depressione. Un cielo cupo sul club in cui il protagonista è Roberto Mancini, anche lui migrante di lusso in fatto di stati d'animo. Lo hanno descritto pensieroso per l'ingresso dei cinesi, poi soddisfatto, ottimista, disorientato, isolato e - adesso - in uscita, pronto a dire addio. Manca la ciccia, il movente. Possibile che il Mancio si sia impuntato sul mercato a tal punto di fuggire qualora non fossero realizzati i propri desideri? E soprattutto: quali sono i suoi desideri? Juve a parte, tutte le altre sono ferme. L'Inter, invece, ha già preso Banega, Erkin, Ansaldi, ha piazzato qualche esubero e ha nel mirino gente di prima classe (da Joao Mario a Witsel, da Gabriel Jesus a Garay). Insomma, l'asticella sembra essersi alzata.

E allora si entra nel campo delle deduzioni, che possono essere corrette ma anche no. La Gazzetta dello Sport, ad esempio, analizza e trae conclusioni sulle parole del tecnico marchigiano proferite in conferenza e davanti le tv. "Primo concetto: la proprietà che non intende puntare su Yaya Touré ha un’idea sbagliata di calcio. Credono che sia ormai appassito vista l’età, invece sono convinto che lui resti uno dei top player mondiali. Secondo concetto: alleno l’Inter, ma se volete parlarne (come Ct dell'Inghilterra, ndr) sapete dove trovarmi. Diciamo che non si sente proprio inchiodato sulla panchina nerazzurra a tal punto da ringraziare e declinare anche solo l’interesse. Terzo concetto: l’a.d. Bolingbroke è venuto fin qui per confrontarsi con me, ma non ho ancora capito bene chi stia portando avanti il nostro mercato in questo momento. Evidentemente non Bolingbroke, altrimenti il confronto sarebbe stato più vivace. Quarto concetto: va bene Gabriel Jesus, ma io quella casella da extracomunitario l’avrei riempita con Yaya. Pronto all’uso, subito, per andare dritti in Champions". 

Insomma, secondo i media italiani, Mancini sarebbe pronto a discutere l'addio e in questo senso vengono lette le sue parole: come segnali. "Possibile una buonuscita comunque ben inferiore ai 4 milioni e passa previsti nel vincolo sottoscritto nel novembre 2014 - sottolinea Gazzetta -. Poi resta da capire chi ne prenderebbe l’eredità. Sono sul mercato Prandelli e Leonardo, che poi farebbe il dirigente. Uno scenario che però potrebbe essere ancora prematuro, visto che al momento a Mancio mancano delle vere e proprie offerte e che soprattutto ci sarebbe tempo negli Stati Uniti, dove l’Inter si recherà appunto da domani sino a fine mese, per capire meglio le prospettive e soprattutto parlare finalmente con chiarezza con la famiglia Zhang, attesa a New York il 27 luglio per gli stati generali nerazzurri".

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 15 luglio 2016 alle 08:15
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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