Grande ospite questa sera nel salotto Twitch della BoboTV: è il ct azzurro Roberto Mancini a rispondere alle domande di Bobo Vieri e compagnia. Momenti leggeri, a partire dalla passione per il padel condivisa coi quattro interlocutori, ma anche battute sul presente a partire dalle finali di Nations League: "Sono arrivate alla fase finale le quattro migliori Nazionali d'Europa. Sarà sicuramente una bella manifestazione. La Spagna è una squadra giovane, tecnica. Ha avuto delle difficoltà ma gioca bene".

Come hai fatto a fare quello che è definibile come un miracolo con questa Nazionale, vincendo l'Europeo giocando un gran calcio?
"Giocatori bravi ce ne sono stati sempre. Abbiamo provato a riavvicinare i tifosi facendo qualcosa di diverso. I ragazzi sono stati bravi e anche veloci a trovare nuove soluzioni di gioco. Volevamo conquistare la gente, il fatto che la squadra giocasse bene e facesse divertire è contato molto. Siamo sempre stati molto bravi e si è creata un'atmosfera importante".

Perché non si ha grande coraggio coi giovani, che tu hai avuto dal primo giorno da ct?
"Io credo che bisogna entrare anche nelle situazioni dei vari club e dei vari allenatori. Chiaro che gli italiani sono pochi rispetto a 10 anni fa, sono circa il 34%. Ma visto anche il momento attuale, direi che i giovani ci sono e quindi serve fiducia. Possono sbagliare, ma col tempo si diventa bravi".

Quanto sono state importanti le esperienze estere?
"Tanto, quando vai all'estero conosci cose nuove e questo aiuta molto".

Ricordi di quando avevi valutato l'Independiente?
"Sì, sarebbe stata una bella esperienza".

Ti manca allenare un club?
"Un po' manca, sicuro. Quando si gioca così un po' meno, poi quando da novembre bisogna aspettare marzo è più difficile".

Che tipo di lavoro è stato fatto negli Europei, anche in fase di preparazione?
"Non abbiamo molto tempo per lavorare, non possiamo allenare i ragazzi a Coverciano. Abbiamo cercato di lavorare sul fattore tecnico, sulle giocate d'inizio azione e sulle conclusioni. Poi, la fortuna di avere 3-4 giocatori tecnici a metà campo diventa importante, così come iniziare da dietro con Bonucci. Poi andare a pressare alti senza prendere contropiede è stata importante".

Tu monitori sempre tutti i giocatori che possono essere utili alla Nazionale?
"La porta della Nazionale è aperta a tutti, anche coloro che non sono stati chiamati agli Europei. Tutti possono ritornare a giocare in azzurro, poi se sono forti anche meglio. La porta è aperta a tutti, specie ai giovani che possono essere meno esperti ma hanno qualità".

Ti senti meglio come allenatore oggi, più riflessivo, o 10 anni fa?
"Come un giocatore migliora nel tempo, anche un allenatore più fa esperienza con diversi giocatori più migliora. Ci sono volte dove ci si può arrabbiare e altre dove non va fatto perché non c'è bisogno. Però un tecnico ha il diritto di arrabbiarsi, anche per sfogare quello che ha dentro".

Quanto ti sarebbe piaciuto giocare nella tua Nazionale?
"Essendo una Nazionale molto tecnica, molto".

C'è un allenatore che ti ha ispirato?
"Non ho avuto tanti allenatori. Certo, quando smetti di giocare cerchi sempre di apprendere qualcosa da tutti gli allenatori. Io ho avuto tecnici con spiriti molto differenti e questa è stata una fortuna".

Cosa ti sta dando il campionato italiano?
"Devo dire che un campionato con 7-8 squadre a lottare per il vertice, perché la Juve credo rientrerà, possa essere divertente. Le squadre cercano di giocare bene e questo è importante".

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 01 ottobre 2021 alle 22:06
Autore: Christian Liotta
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