Risoluzione del contratto e passaggio alla Juventus a parametro zero. La parabola di Lucio in un pomeriggio. Eppure, c'è una storia da ricostruire. Perché l'Inter non ha regalato e offerto su un piatto d'argento il brasiliano ai bianconeri. La situazione è stata ben diversa. Tutto nasce dalla volontà reciproca di separarsi. Una volontà emersa al termine della stagione, per esigenze diverse. L'Inter non ha più voglia e possibilità di tenere sul groppone un biennale da 14 milioni lordi complessivi, Lucio invece mira a nuove esperienze. Per questo, la decisione concordata: dirsi addio.

Il problema nasce in seguito. Dirsi addio sì, ma come? Per Lucio la proposta più concreta arriva dal Fenerbahçe. Una proposta che però non alletta il difensore e il suo entourage, dopo un primo sondaggio a Istanbul. Poi il colloquio col Malaga, un'altra pista economicamente poco convincente. Ai 7 milioni netti che ha già in tasca con l'Inter, Lucio non vuole rinunciare. E per questo, chiede una buonuscita per accettare la soluzione turca. La risposta dell'Inter è naturale: no. Una buonuscita economicamente sostanziosa che non avrebbe senso per i calcoli della società.

La luce per Lucio si accende tre giorni fa. Quando il suo rappresentante per l'Italia, Alessandro Lucci, molto vicino alla Juventus, capta segnali di apertura. Conte lo voleva un anno fa, Hummels costa troppo. E allora si inizia a tessere la tela. Fino a due giorni fa, quando l'Inter viene a sapere della possibilità Juventus per l'ex capitano della Seleçao. A quel punto, nuova richiesta di buonuscita: dalla società nerazzurra arriva una nuova replica negativa, ma viene proposta una soluzione. L'Inter ha bisogno di velocizzare perché ha bloccato Silvestre e non può temporeggiare troppo, deve sbrigarsi. Lucio vuole lo stesso. L'unica via d'uscita a questo punto per sbloccare la cessione è la rescissione contrattuale, proposta quindi due giorni fa (attenzione, non ieri) a Lucio e il suo entourage.

Nel progetto rescissione, una clausola morale: l'Inter libera Lucio che diventa padrone di andare dove vuole, ma non in Italia. Un patto a cui si pensa per qualche ora, ma stavolta il braccio di ferro vede il brasiliano prendere il coltello dalla parte del manico. No all'Inter e rottura. In quel momento, per la società diventa vicolo cieco. Il rischio è di non riuscire più a cedere un Lucio che si impunta, doverselo portare avanti con una guerra di esclusioni dal ritiro e altre mosse fino alla fine dell'estate. Con quell'ingaggio sul groppone e Silvestre che rischia di sfumare. Lucio ne approfitta e rilancia: rescissione consensuale senza clausola, il richiamo della Juventus è forte.

L'Inter a questo punto sa bene che il centrale brasiliano tratterà con i bianconeri. Eppure, non c'è altra strada da seguire. Si parla di un 34enne che ha dato tanto e viene da una stagione con più bassi che alti; un ingaggio simile non si può mantenere per etica della società visto il piano stilato dall'Inter; il rischio di un braccio di ferro sarebbe solo controproducente, perché si continuerebbe a pagare Lucio senza beneficiarne e senza avere possibilità di operare nuovi colpi in difesa; e poi, quell'affare Silvestre che se tirato troppo per le lunghe rischia di sfumare.

Fino all'ultimo l'Inter ha tentato di convincere Lucio a inserire quella clausola, invece nulla. Lucimar ha scelto la Juventus, si stanno limando i dettagli. Non c'è ancora l'ufficialità ma le parti sono veramente molto vicine. Per l'Inter, però, era un vicolo cieco. Per etica e razionalità si è dovuto procedere così. Il contrario avrebbe solo fatto male, a tutti. Ma adesso è ora di guardare avanti, perché a prescindere da dove vada, Lucio non è più un giocatore dell'Inter. Il vicolo cieco, però, pare proprio abbia detto Juve.

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 30 giugno 2012 alle 16:00
Autore: Fabrizio Romano
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