L'esordio da incubo con il Trabzonspor è stato rintuzzato con la vittoria tutto cuore e contropiede di Mosca con il Cska. Adesso a Lille, dopo il doppio ko in campionato con Napoli e Catania, l'Inter tenta di allontanare l'aria cattiva di casa e rigenerarsi nel panorama europeo. Dinanzi, però, una squadra che si è ritrovata dopo un avvio di stagione titubante e avrà una voglia incredibile di misurarsi in Champions contro gli ex campioni.

LA TATTICA – Scorrendo i nomi delle due rose, si potrebbe azzardare a titolare “Giovani vogliosi contro esperti di mille battaglie”. A conferma di questa superficiale idea ci sono i due comparti tattici che, presumibilmente, verranno mandati in campo dai due tecnici. Da un lato lo sfrontato e brillante 4-3-3 di Rudi Garcia, dall'altro il compatto e acuto modulo di Claudio Ranieri. Il tecnico nerazzurro, visto il periodo nero, potrebbe optare per uno schieramento ulteriormente coperto. Rispetto a Catania, rientrano Julio Cesar, Sneijder, Chivu e Obi. Niente da fare per Ranocchia, ancora ai box per il problema accusato nella rifinitura di Mosca. Fuori causa Cordoba, non in lista come Poli, Forlan e Muntari. A Milano restano gli infortunati Coutinho e Samuel. Fermo restando la difesa a quattro, non è da escludere il ricorso a un centrocampo più folto, magari rinunciando a uno tra Milito e Pazzini. La condizione è quella che è, e allora una gara di contenimento e contropiede potrebbe essere favorita da una linea mediana robusta a supporto del rientrante Sneijder (che non potrà avere l'intera gara nelle gambe) e un attaccante.

GLI AVVERSARI – Rudi Garcia se la giocherà a viso aperto e non rinuncerà per niente al mondo al suo credo calcistico. Ecco perché, nonostante qualche assenza, il Lille sta preparando il match per condurre una gara d'attacco. La base sarà il 4-3-3, che poggerà sulla qualità di Eden Hazard. Molto probabilmente, mancherà il portiere titolare Landreau, che ieri non si è allenato con i compagni. Per il resto, tutti a disposizione.
Probabile formazione (4-3-3): Enyeama; Debuchy, Chedjou, Basa (Rozehnal), Beria; Balmont, Mavuba, Pedretti; Payet (Cole), Sow, Hazard.

I PERICOLI – Sarà banale, ma è così: Eden Hazard è il grande spauracchio. Contro l'Auxerre era partito in panchina per riposare proprio in vista dell'Inter, ma sull'1-0 per i locali, Garcia l'ha mandato in campo e lui ha cambiato il match. L'1-3 finale per il Lille è da imputare soprattutto alla scossa fornita dal talento belga. Tiro, ultimo passaggio, dribbling, corsa e fantasia: Hazard ha tutti i numeri per diventare un grandissimo, e non a caso Zinedine Zidane ne ha tessuto le lodi nell'ultima estate. L'Inter ci aveva fatto un pensierino, prima che il prezzo diventasse esorbitante; adesso dovrà farcene qualcuno in più per arginarlo.

DOVE COLPIRE – Ottimo l'attacco, sostanzioso il centrocampo, ma il punto debole resta la difesa. Il reparto arretrato non gode di ottima salute e spesso incassa gol, anche stupidi. Il migliore è il terzino destro Debuchy, al top in Ligue1 in quel ruolo. Male l'altro esterno, Beria, per nulla allo stesso livello del compagno di squadra. Rocciosi, ma spesso impacciati i centrali Rozehnal, Chedjou e Basa. L'Inter potrebbe sfondare proprio centralmente, magari anche con conclusioni dalla distanza su cui, spesso, Enyeama (se Landreau non dovesse farcela) non è irreprensibile.

OCCHI PUNTATI SU... – Wesley Sneijder. L'olandese torna dopo una lunga assenza e si riprende le chiavi dell'Inter. Senza di lui, la manovra nerazzurra resta povera di estro e fantasia: con Wes, Ranieri ritrova qualità che non può rintracciare in nessun altro elemento della rosa. Da verificare le condizioni fisiche e la tenuta: la speranza è che con il rientro di Sneijder, di Stankovic, di Maicon e di Thiago Motta, il livello di pericolosità nerazzurro aumenti in maniera esponenziale.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 18 ottobre 2011 alle 12:00
Autore: Alessandro Cavasinni
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