Roma-Inter è ormai un classico della Coppa Italia. Nelle ultime stagioni, soprattutto in finale, il tabellone ha sempre messo di fronte le due squadre, che oltre ad alimentare la corsa allo scudetto (in cui ha sempre prevalso la compagine nerazzurra) hanno spostato l’infinito duello anche sul terreno della coppa nazionale, con soddisfazioni alterne. Anche stasera, dunque, Roma e Inter tenteranno di superarsi nel primo round della semifinale di Tim Cup e all’Olimpico si prevedono, come sempre, scintille. Già, l’Olimpico. È questo lo stadio in cui entrambe contano di tornare per disputare la finale, teatro della vittoria nerazzurra nella scorsa edizione (a firma Milito). Dall’ultima volte che le due squadre si sono affrontate su questo terreno (25 settembre 2010) sono cambiate molte cose, i giocatori ma soprattutto le guide tecniche. Sulle due panchine sedevano Ranieri e Benitez, oggi lontani da Roma e Inter a causa di un ruolino di marcia non soddisfacente, entrambi sostituiti da allenatori meno esperti e con un pedigree non certo raffinato, ma carichi di slancio giovanile ed entusiasmo: Montella e Leonardo. Due tecnici che oggi vantano un rodaggio interessante ma che si trovano davanti a problematiche di varia natura, che stanno minando la sicurezza dei gruppi a loro affidati e il cammino nel campionato italiano.

Montella e Leonardo, ex calciatori di grande talento, accomunati dal destino. Fuori malamente in Europa, zoppicano in Italia e per loro la Tim Cup equivale a un’occasione di riscatto. Difficile intravedere un favorito in questo doppio confronto: Roma e Inter partono alla pari, entrambe cariche di difficoltà e al bivio tra resurrezione e crollo. Entrambe con un occhio al campionato (i giallorossi inseguono la zona Champions, i nerazzurri vogliono difenderla), faranno di tutto per regalare, al termine di una stagione travagliata, un titolo ai loro tifosi, un ideale pass che possa valere, per loro, la conferma sulla panchina attualmente occupata. Leo e Montella sono giovani, ma apprezzati dai loro giocatori e vogliosi di bruciare le tappe. Il brasiliano è alla sua seconda panchina, l’ex Aeroplanino all’esordio. Per entrambi sarebbe il primo titolo, ma prima di tornare all’Olimpico per la finale bisogna superarsi a vicenda. Potessero farlo, scenderebbero persino in campo per dare una mano alle loro squadre, vittime di un calo fisico e di una serenità smarrita per strada durante un cammino altalenante. Se davvero tornassero a indossare le scarpe chiodate, di certo ne guadagnerebbe lo spettacolo: il loro talento da calciatori infatti è indiscutibile e, pur senza correre troppo, saprebbero ancora fare la differenza.

Ma a Montella e Leonardo questo non interessa: il loro obiettivo è diventare campioni della panchina come lo sono stati sul rettangolo di gioco. Peccato che il talento non si possa trasmettere a chi dovrà giocare davvero: qualcuno dei calciatori di Roma e Inter se ne gioverebbe di certo…


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Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 19 aprile 2011 alle 12:10
Autore: Fabio Costantino
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