Inter e Milan, Leonardo e Allegri. Due mondi separati e mai destinati a incontrarsi, due filosofie di vita ma anche due stili di gioco agli antipodi. Solido, concreto e tipicamente italiano quello dei rossoneri. Spettacolare, gioioso, spigliato e tipicamente brasiliano quello dell’Inter. Due modi di intendere il calcio che hanno portato queste due squadre al top del campionato italiano e allo scontro decisivo divise da due punti. Sarà come una finale, come una gara secca, questo derby. In palio nessuna coppa, solo il primato del campionato che sa tanto di seria ipoteca, nonostante il redivivo Napoli e l’ottima Udinese, che spereranno ancora, in caso di vittoria nerazzurra ma, soprattutto, di pareggio.

Leonardo e Allegri, allora, preparano le loro squadre, le istruiscono sui pregi e i difetti dei rivali. Sanno di non dover sbagliare la tattica ma soprattutto l’approccio alla gara. I primi minuti saranno fondamentali, proprio come all’andata. Nei primi minuti verrà impresso il marchio, il sigillo di questo derby, quanto mai equilibrato. Forse l’Inter è leggermente favorita, visto che arriva carica a questa sfida, rinfrancata dalla fiducia di grandi prestazioni e dalla corsa entusiasmante, iniziata nei primi giorni dell’anno. D’altro canto, il Milan non vuole stare lì a guardare e proverà a sopperire all’assenza di Ibrahimovic, sua vera forza trainante.

Le due squadre riflettono alla perfezione la visione del calcio dei propri tecnici: Allegri bada poco alla forma e dà spazio alla sostanza. Difesa solida, centrocampo di corsa e muscolare, con la manovra offensiva che poggia sulle larghe spalle di Ibra, che però sabato non ci sarà. Sullo svedese è stato costruito il primato rossonero. E’ lui che segna e crea spazi per i compagni. Nei suoi piedi si può ben dire che c’è il destino milanista. Allegri però dovrà fare a meno di lui, motivo per il quale ridisegnerà la sua squadra. I dubbi sono legati al modulo: rombo o tridente?

Nel primo caso, i tre mediani verrebbero sconfessati, con Seedorf che si posizionerà davanti alla difesa, intento a lanciare Pato e Robinho in velocità, dato il probabile forfait di Pirlo. Tra le due linee ci potrebbe essere Boateng, decisivo nello spaccare la partita col Napoli e bravo nella gara col Tottenham, forse una delle migliori partite del Milan in questa stagione, nonostante l’eliminazione. Il ghanese avrà anche il compito di pressare Sneijder, non facendolo ragione. Mandare in tilt il sistema operativo nerazzurro, in altre parole. Questo l’obiettivo di Prince. In difesa confermati Abate, Nesta e Thiago Silva, i dubbi sono a sinistra: la freschezza di Antonini o l’esperienza di Zambrotta, che potrebbe tornare utile contro Maicon.

Leonardo, dal canto suo, non sconfesserà le sue idee di gioco. Si vedrà ancora un’Inter votata all’attacco, intenta a fare la gara. Anche qui i dubbi sono legati al modulo. Rombo o 4-2-3-1. Sarebbe più logico confermare il secondo, visto che grazie a esso l’Inter si trova nei quarti di Champions. Inoltre, tale sistema copre il campo in larghezza e potrebbe far saltare la mediana rossonera, che rischia di trovarsi in evidente inferiorità numerica. Thiago Motta e Cambiasso meritano fiducia. Sneijder ed Eto’o sono certezze. Pazzini non si vede ma si sente. I dubbi sono legati alla presenza di Goran Pandev o a quella di Dejan Stankovic. Il primo sarà in campo col 4-2-3-1. Il secondo, uomo classico da derby, con il rombo. In difesa, a sinistra, ci sarà il capitano. A Javier Zanetti sarà chiesto maggiore sacrifico su Abate e sulle punte rossonere, molto rapide, tese sempre ad allargarsi.

L’Inter dovrà mettere in chiaro da subito le cose. Pressing alto, rapidità, giocate nello stretto. Queste sono le armi che possono far male a una delle migliori difese del campionato, molto brava ad arroccarsi e ripartire con prepotenza e fare male in velocità con Pato e Robinho, due pensieri non indifferenti per la difesa nerazzurra. Le pedine sono sulla scacchiera. Ora tocca agli scacchisti Leonardo e Allegri darsi battaglia e cercare il 'check mate'.
 

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 31 marzo 2011 alle 09:03
Autore: Alberto Casavecchia
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