"Le ipotesi riportati dagli organi d'informazione, riguardanti un possibile cambio dell'allenatore, adesso o a fine stagione, sono prive di qualsiasi fondamento, Pertanto, anche l'ultima voce, quella riguardante un arrivo all'Inter di Fabio Capello, è altrettanto infondata".

Parole e musica di Massimo Moratti. Il presidente nerazzurro è entrato in scivolata per sventare sul nascere la fuga di notizie cicliche riguardanti Fabio Capello. Una storia lunga, molto lunga, quella del possibile matrimonio tra il tecnico di Pieris e l’Inter. Le parti si cercano, s’incrociano, si stimano ma non sono mai riuscite a trovare il punto di incontro, il ‘sì’ definitivo. Non è un mistero che Massimo Moratti, nella primavera del 2006, fosse vicino a esonerare Roberto Mancini, per affidarsi all’ex tecnico dell’Inghilterra in rotta con la Juventus. Lo scoppio del terremoto Calciopoli sconvolse tutti gli scenari: Mancini restò in nerazzurro e conquistò due scudetti di fila, Capello emigrò in Spagna e vinse una Liga col Real Madrid. Altre occasioni per il possibile matrimonio si ebbero nelle estati del 2010, allorché bisognava sostituire José Mourinho, e poi l’estate scorsa, dopo l'addio-lampo di Leonardo. Il tutto non andò a buon fine perché Capello era blindato da un importante un contratto con la Football Association, contratto poi risolto per divergenze con i lord sulla questione John Terry.

Il matrimonio, perciò, ‘non s’ha da fare’. Prendendo in prestito una citazione manzoniana, è stato proprio Massimo Moratti a mettere fine alle discussioni che puntualmente avevano ripreso vita subito dopo l’ufficialità della fine del rapporto tra uno dei più vincenti d’Italia e la federazione inglese. Moratti, a mezzo comunicato ufficiale, ha di fatto responsabilizzato Claudio Ranieri. Il tecnico romano resta saldo (almeno per il momento) al comando di questa Inter, un’Inter che deve ripartire subito e tornare a lottare per l’obiettivo del terzo posto. Le parole di Moratti perciò sono tese a tranquillizzare l’ambiente nerazzurro e soprattutto il tecnico, che lavorerà in maniera più serena senza la proverbiale 'Spada di Damocle' sulla testa.

Fiducia rinnovata a Ranieri, insomma, un tecnico che in questa stagione ha avuto grandi meriti, come quello di rigenerare un gruppo stanco e sfiduciato, collezionando sette vittorie di fila impreziosite da quella nel derby del 15 gennaio scorso. Il presente è dunque suo. Parole, quelle del numero uno di Corso Vittorio Emanuele, tese alla responsabilizzazione delle parti, a cominciare dal tecnico, senza nessun condizionamento di sorta legato al futuro. Sguardo al presente, dunque. Il futuro, ad ampio raggio, deve essere ancora scritto. Meglio concentrarsi sull’oggi, perché i risultati, da qui a maggio, saranno indicativi e importanti per la costruzione delle prossime stagioni, siano esse con Ranieri o con altri allenatori.

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 10 febbraio 2012 alle 11:40
Autore: Alberto Casavecchia
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