Che fossero buoni amici lo si sapeva da tempo, poi l'operazione Ibrahimovic-Eto'o ha confermato che Massimo Moratti e Joan Laporta sono in grado di trasferire i loro ottimi rapporti anche negli affari, con reciproca soddisfazione. Il presidente del Barcellona, intervistato dal Corriere dello Sport, ha parlato della sua amicizia con il petroliere proprietario dell'Inter: "Ho incontrato per la prima volta Moratti nel 2005, quando l'ambasciatore del Kuwait a Madrid ci invitò a una cena. Abbiamo parlato di tante cose, dal calcio alla vita di tutti i giorni. E' un uomo di grande successo, ma in base al suo comportamento dimostra di essere anche un gran signore. Tra noi è nata subito una bellissima amicizia perché mi parla come se fossi un fratello. Ha grandi va­lori umani, sa ascoltare gli altri, ma è anche simpatico e pieno di umo­rismo. Sa come si guida un club, non è una coincidenza se ha vinto gli ultimi quattro scudetti e io gli auguro di portare a casa il quinto".

Il presidente del Barça torna allo scambio dell'estate, che ha messo fine al lungo rapporto tra il suo club ed Eto'o: "Con Samuel ho un rapporto speciale, ma ho ascoltato le indicazioni di Guardiola che mi ha chiesto Ibrahimovic, di certo uno dei migliori al mondo. Dell'operazione avevamo discusso anche in precedenza e i nostri professionisti avevano analizzato gli aspetti di un affare che coinvolgeva Eto’o e Ibrahimovic, ma ho avuto il sospetto che qualcosa si stava sbloccando quando un giorno ( il 16 luglio ndr) l’ho chiamato mentre stavo tornando in Spagna. ­Ero stato a Donetsk e stavo per rientrare a Barcellona. Ho telefonato a Massimo, gli ho detto che avrei sorvolato l’Italia e gli ho chiesto se era a Milano perché mi sarebbe piaciuto continuare il discorso su Ibrahimovic che avevamo iniziato a giugno. Aggiunsi che avevo una proposta interessante per lui e per il giocatore. Mi invitò ad andare a casa sua a discuterne: in quel momento capii che la trattativa sarebbe stata conclusa. Adesso non escludo in futuro altre operazioni con l'Inter, ma a Moratti ho già detto che deve scordarsi Messi, non si vende assolutamente".

Ci sono però altri giocatori che ruotano nella mente di Laporta, come per esempio Mario Balotelli: "E' un ragazzo molto bravo e piace a tutti, ma non posso parlare di lui perché è tesserato da un'altra squadra. Ronaldinho? Mi fa davvero piacere che giochi bene nel Milan e che sia di nuovo in gran forma. Ricordo volentieri il periodo in cui è stato in Spagna: i tifosi e io gli siamo grati per quello che ha da­to al Barça. Gli auguro di ottenere il meglio perché è sempre un giocatore fantastico".

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 13 novembre 2009 alle 09:37 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Fabio Costantino
vedi letture
Print