Sembra che la situazione che vede Mario Balotelli, protagonista di un gioco teso a screditarlo, non accenni a terminare. Ieri abbiamo registrato, purtroppo, due altri episodi spiacevoli nei suoi confronti; il primo lo ha visto direttamente coinvolto allo stadio Meazza, quando seguiva con tranquillità il Milan contro il Novara, con tanta tranquillità da essere aggredito verbalmente da un "tifoso" rossonero, forse già in clima derby. Nel secondo caso, la protagonista assoluta è stata la tifoseria bianconera che, forse non contenta del 3-0 sul Napoli, ha trovato bene ribadire che non esistono italiani di colore. E’ chiaro ormai che il nostro calcio, anche nelle parole di coloro che stanno al vertice, non fa altro che additare Mario come un campione sul campo ma ancora immaturo,sotto il profilo caratteriale, e questo non fa altro che alimentare nelle altre tifoserie sentimenti negativi nei confronti del ragazzo che sta cercando con tutte le sue forze di limare gli spigoli del suo carattere fiero e autoritario, a dispetto della giovanissima età.

Se ormai i cori della tifoseria juventina sono diventati uno stucchevole clichè, non si capisce il motivo per il quale Mario non possa andare allo stadio a seguire tranquillamente il Milan, squadra per la quale non ha mai nascosto la sua simpatia. Il tifoso rossonero, con il quale SuperMario ha avuto l’alterco, forse voleva avere i suoi quindici minuti di fama e divenire colui che ne ha dette di tutti i colori a quel ragazzino impertinente, travestito da calciatore. Quello che si sta facendo contro di lui è un gioco al massacro, teso a screditarlo, non dimentichiamo infatti quanto accade a Verona, nel post gara col Chievo; tutti pronti a condannarlo per aver avuto una reazione più che normale dopo una partita contornata da fischi e da insulti. Critiche gratuite nei suoi confronti, “non diventerai mai un campione” che si sprecavano da più parti.

Se la Federazione Italiana non ha intenzione di difenderlo per motivi del tutto ignoti, che sia la società nerazzurra a farlo, perché Mario è pur sempre un ragazzo e come tale va protetto. Un gesto assolutamente da applaudire è stato quello del sindaco di Bari Michele Emiliano che, ha avuto parole d’affetto, parole paterne nei confronti del numero 45 nerazzurro. Queste sono le parole che ci piacerebbe invece commentare, parole sincere che vengono dal cuore, parole che non possono far altro che piacere al ragazzo, parole che nonostante tutto sono meno rimarcate e per qualche strano motivo, che fanno meno notizia anche delle scorribande automobilistiche del campione nerazzurro.

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 14 gennaio 2010 alle 20:15
Autore: Alberto Casavecchia
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