Sabato è già sfida decisiva. Inter e Napoli, galvanizzate dai successi europei contro il Cska Mosca e il Villarreal, arriveranno stanche fisicamente ma cariche psicologicamente alla sfida di sabato al Meazza, con delle importanti defezioni. Se Wesley Sneijder ha la flebile speranza di poter prendere parte all'incontro, e lo staff medico avrà un occhio di riguardo per Giampaolo Pazzini, due gol in due gare da titolare, che non vuole assolutamente mancare, il Napoli dovrà fare a meno del suo bomber principe, il Matador Edinson Cavani, fermato da una distorsione alla caviglia tra il primo e il secondo grado, patita martedì sera durante il secondo tempo contro gli spagnoli. Sabato ci si aspetta una gara da ‘1-2’. Il pareggio non è ammesso, specie che domenica sera, allo ‘Juventus Stadium’, ci sarà il secondo big match della giornata tra la Juventus e Milan. Quale occasione migliore per poter avanzare in classifica. L’Inter potrebbe tornare definitivamente nel gruppone di testa e il Napoli potrebbe accennare a una prima fuga, in caso di una non vittoria bianconera.

Claudio Ranieri, che ha aggiustato la squadra, semplicemente mettendo nel posto giusto le pedine, è chiamato al tris. Dopo aver gestito al meglio l’impatto con la nuova realtà, rigenerando di fatto le batterie di una squadra già stanca tanto nel fisico quanto nella mente. E’ proprio la mentalità, tornata quella di un tempo, che ha fatto la differenza. La squadra, dopo che sia il Bologna sia i russi avevano raggiunto il pareggio, non si è disunita, non si è affranta, cosa che puntualmente è successa a Palermo, oppure in casa con il Trabzonspor o contro il Novara, laddove si è avuta una reazione disordinata o nulla. Ranieri ha donato all’Inter quella forza mentale che faceva la differenza nel periodo di Josè Mourinho, gli occhi della tigre, la determinazione, quella che fa fare alla squadra e agli uomini quello scatto in più tale da far dimenticare le fatiche fisiche.

L’Inter perciò è tornata forte da quel punto di vista, quello mentale, totalmente assente nel periodo di Gian Piero Gasperini. Al di là degli interpreti, chiunque scende in campo dà il 100% ed è decisivo, un fattore importante ora che la squadra soffre la mancanza di uomini di spicco come Sneijder, Stankovic e Maicon. I vari Coutinho, Alvarez, Obi e Nagatomo hanno dato il loro importante supporto alla squadra. Se a ciò uniamo l’esperienza e il saper gestire i momenti topici del match dei senatori, e le sostituzioni, finora sempre azzeccate, il quadro appare rassicurante e il futuro sembra roseo.

Ci vorranno tutti questi elementi, uniti in cocktail vincente, per poter superare l’armata di Mazzarri, rinvigorita dalla grande prestazione di martedì contro una delle big di Spagna.

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 29 settembre 2011 alle 09:10
Autore: Alberto Casavecchia
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