Anche lui, seppur a poche ore dall'impegno contro il Siena, si è lasciato andare a commenti di gioia e di felicità per il suo primo scudetto italiano. Un titolo a cui Josè Mourinho tiene particolarmente, alla luce di una stagione abbastanza travagliata: "Ho sempre detto che in campionato vince la migliore, anche quando non sono riuscito a vincere, ma in questo momento penso a essere felice con la felicità degli altri, e ringraziare tutti: staff, tecnico, ma­gazzinieri, la signora delle puli­zie, chi lavora nell’ombra, anche i giocatori che oggi non sono qua, Adriano, Quaresma. Io qui sono solo all'inizio, molti hanno fatto meglio di me all'Inter e io conosco il calcio. So che senza risultati non c'è tale passione e devo continuare così per rimanere nel cuore della gente interista".

Tra le principali esternazioni di gioia dei tifosi, la sua frase relativa agli ormai famosi zeru tituli, su cui lui stesso torna: "Il mio era solo un modo diverso di comunicare, motivare i giocatori ed entrare nel cuore dei tifosi. Non volevo prendere in giro nessuno, per me il rispetto conta. Aver vinto in Italia al primo colpo non è stato facile. Non è un caso se gli allenatori dicono che gli serve tempo. Da unico straniero su 20 allenatori in Serie A dà ancor apiù soddisfazione, anche perché è il quinto titolo in tre paesi. Trapattoni è riuscito a farlo in quattro paesi, ma solo Capello in due dei principali tre campionati d'Europa. E poi, ho almeno ancora 20 anni di lavoro davanti. Di questo torneo non ricordo una partita facile, anche perché Milan e Juve erano più forti dello scorso anno". Chiusura sul futuro e sul discorso Champions: "Per provare a vincerla dobbiamo migliorare e per questo non mi saprei immaginare un'Inter senza Ibrahimovic e gli altri giocatori importanti. Poi, bastano 3-4 innesti per equilibrare la squadra".

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 17 maggio 2009 alle 09:49
Autore: Fabio Costantino
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