Altri 3 punti per continuare a sognare. Il turno infrasettimanale regala all’Inter una sofferta vittoria contro un buon Siena, che prima spaventa i padroni di casa e poi si arrende solo nelle battute conclusive, punito dal forcing confuso ma convinto dei nerazzurri. Risultato positivo, molto carattere ma ancora poco gioco e troppe amnesie: Stramaccioni porta fieno in cascina, ma deve ancora lavorare molto.

IL MURO SCRICCHIOLA – L’allenatore interista scioglie proprio all’ultimo gli ultimi nodi di formazione, confermando il 4-3-3 ma affidandosi, al posto del deludente Forlan, al rientrante Ricky Alvarez, il mancino per la fascia destra che gli serviva. Piccola sorpresa anche tra gli uomini di Sannino, che si presentano con un 4-4-1-1 coperto, con D’Agostino, un regista, che fa da seconda punta alle spalle di Destro, uno dei nomi più sotto osservazione per note vicende di mercato. Proprio da lui nasce il vantaggio a sorpresa del Siena: pallone perso da Samuel e al terzo tentativo D’Agostino, che aveva sfruttato la frittata dell’argentino, fredda Julio Cesar. Inizio pessimo, old style per questa Inter che pure aveva iniziato benino.

TIEPIDA REAZIONE - La reazione, tiepida ma evidente, frutta solo un colpo di testa insidioso di Milito al 17’, troppo poco per mettere in difficoltà le maglie strettissime della linea difensiva toscana, davvero ben messa in campo e ancora più convinta dopo il colpo gobbo di D’Agostino. Proprio il Principe si divora la palla gol più netta del primo tempo, tirando addosso a Pegolo al termine di una bella azione firmata Obi-Chivu. Il Siena però non sta a guardare, ci mancherebbe, e se Samuel non mettesse la gamba su un assit d’oro di Brienza il risultato sarebbe più doloroso.

RIMEDIA IL ‘SOLITO’ - Poco dopo un sinistro fuori misura di Stankovic su cioccolatino di Alvarez, il fato arride ai nerazzurri e ‘arma’ la testa del loro bomber più in forma, Milito, bravo a sfruttare l’assist ‘salomonico’ di Pesoli in piena area di rigore. Inter a sprazzi, dunque, nella prima frazione, ma quanto meno non la chiude sotto di un gol, quanto basta per affrontare con uno spirito diverso la ripresa. Magari con maggiore accortezza tattica. Bene il Siena, che fa il suo e approfitta delle frequenti amnesie nerazzurre dal centrocampo in giù: ma era la partita che ci si sarebbe attesi dagli uomini di Sannino.

FISCHI PER STRAMA - Nella ripresa ovviamente l’Inter attacca a testa bassa ma senza la necessaria lucidità. È il tiro da fuori la ‘nuova’ arma dei padroni di casa (Alvarez e Stankovic), anche se Milito e Cambiasso sprecano buone chance dall’interno dell’area di rigore. La buona volontà non manca di certo, così come l’intensità, ma il muro bianconero regge anche se non sempre con sicurezza. A sorpresa, poco prima della mezz’ora Stramaccioni si guadagna qualche fischio per una sostituzione alquanto impopolare: fuori Obi, tra i più attivi nella ripresa, dentro Poli, con conferma in campo di uno Stankovic piuttosto in riserva.

LA BUONA VOLONTA’ PAGA - Bisogna attendere l’82’ per veder pagato l’impegno, anche se confusionario: Romeo prima ignora una trattenuta ai danni del neo-entrato Pazzini, poi non può esimersi dall’assegnare un penalty per fallo su Nagatomo: Milito la mette sotto la traversa e completa la rimonta nerazzurra: 2-1. Risultato mantenuto, nel finale, a denti stretti e con qualche timore, visto il forcing dei toscani che però risulta sterile. Stramaccioni raccoglie così la sua seconda vittoria sulla panchina nerazzurra e, soprattutto, avvicina la Lazio a -6, quanto basta per continuare a sognare il terzo posto.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 11 aprile 2012 alle 22:39
Autore: Fabio Costantino
vedi letture
Print