Dopo le prime 2 gare del ciclo di 8 che attendono l'Inter sino alla prossima sosta per le Nazionali, il bilancio dei nerazzurri recita una sconfitta e una vittoria, ma a livello mentale i 3 punti raccolti contro il Tottenham in quella che secondo molti rappresentava la chiave di volta di un inizio di stagione da dimenticare degli uomini di Luciano Spalletti.
Tanto ha fatto il lato mentale nella gara contro gli uomini di Pochettino, ma ci sono alcuni spunti tattici che non possono rimanere sotto la sabbia e che possono rappresentare a loro volta la svolta nella stagione nerazzurra.
Primo di tutti è il pressing alto, da sempre indicato come un valore aggiunto di questa rosa: contro il Tottenham si è visto un baricentro molto alto nei primi 45 minuti con molti palloni recuperati nella metà campo degli Spurs, 11, grazie alla pressione continua di 5 giocatori fissi più il terzino di parte pronto a recuperare il pallone in caso di difficoltà degli avversari. Questo ha messo molto in difficoltà la squadra di Mauricio Pochettino, ma non è stato ben seguito dai nerazzurri che recuperati molti palloni poi ne ha persi altrettanti per errori dovuto alla frenesia e alla scarsa condizione fisica che pregiudica il buon risultato del ribaltamento di fronte alleggerendo la pressione mentale e fisica sugli uomini di Pochettino.
Altra caratteristica della gara di martedì è stato il tentativo di giocare sempre la palla: Handanovic non ha sbagliato con i piedi anche perché Miranda e de Vrij hanno sempre allargato bene la propria posizione lasciando Brozovic in grado di abbassarsi e ricevere il pallone. pic.twitter.com/A3V08EzfqO
— L'Orologio Podcast (@TheOrologio) 20 settembre 2018
Ovviamente non solo fase di pressione, ma anche di impostazione dal basso - cosa che si è vista molto anche in avvio di stagione - che è venuta molto bene contro gli inglese grazie alla capacità di Stefan de Vrij - prestazione in fase di impostazione molto consistente - e di Joao Miranda di allargare velocemente il campo consentendo a Marcelo Brozovic di ricevere con molto spazio a disposizione e il tempo necessario per verticalizzare la manovra verso il terzo offensivo di gioco.
Se il gol del Tottenham è frutto di casualità per buona parte, oltre che a una poca reattività dei nerazzurri nella propria area, quelli dei nerazzurri sono figli di situazioni tattiche più nette, specialmente il secondo, quello della vittoria.
Sia chiaro, la narrativa del "l'ha ripresa Vecino" si è presa - giustamente - la scena, ma questo gol è figlio di un'analisi approfondita da parte di Spalletti che ha più volte provato a sfruttare le difficoltà degli inglesi sulle palle inattive. Quella calciata da Antonio Candreva, a dire il vero, non è nemmeno così interessante, risulta essere alta e lenta, ma sono proprio i limiti del Tottenham e studiati da Spalletti a fare il resto.
Dier si perde de Vrij nell'immediatezza dell'angolo, Vecino finisce il movimento sul primo palo con Aurier che si ferma prima sul blocco generato da Icardi. Rose rimane fermo sulle gambe e Winks non si alza, come invece fa Lucas Moura. Sulla sponda di de Vrij, Vecino è libero. pic.twitter.com/Wg4q84FXq5
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Con il cambio di Harry Kane la marcatura mista degli Spurs elimina la possibilità di pulire la palla sulla sponda De Vrij poiché Danny Rose è meno alto di Kane ed è meno avvezzo alla lettura di queste situazioni. Eric Dier si perde nei blocchi di Miranda e Milan Skriniar la marcatura dell'olandese che necessita di due soli passi indietro per avere 3 metri di spazio per rimettere la palla sul palo lontano dove - nel mentre - Serge Aurier, finito in marcatura su Matias Vecino per il rimescolamento delle marcature, lascia l'uruguaiano dopo la fine del primo movimento fidandosi dei propri compagni. Nell'area piccola il solo Lucas Moura fa il suo portando su la linea - almeno nella sua mente - perché Rose rimane piantato e Harry Winks, nella zona di Vecino, guarda la palla e non quello che gli accade nei dintorni consentendo all'uruguaiano di raccogliere indisturbato la sponda.
Contro la Sampdoria servirà una prestazione simile, ma con una maggiore lucidità e meno pressione perché la squadra di Marco Giampaolo è in grado di ribaltare molto velocemente le fasi di gioco e in maniera molto pericolosa - chiedere informazioni al Napoli in tal senso -. La condizione mentale aiuterà certamente, ma servirà anche una condizione fisica più adeguata e in tal senso alcuni cambi e alcuni rientri possono essere utili per dar seguito a quella che è stata una buonissima prova dal punto di vista del seguito dei dettami imposti da Spalletti, ma meno dal punto di vista delle decisioni tecniche individuali dei giocatori in campo.
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