Un pasticcio difensivo costa all’Inter la prima sconfitta in campionato, per la gioia di una Sampdoria che, pur badando soprattutto a non prenderle, si ritrova a sorpresa carnefice (1-0) della corazzata di Mourinho. Motivo di soddisfazione per le altre tifoserie che attendevano da tempo un passo falso dei campioni d’Italia. Sconfitta che matura però anche a causa di un atteggiamento troppo timido dell’Inter, che mantiene a lungo l’iniziativa ma si rivela sterile in zona offensiva, nonostante le armi a propria disposizione. A sorpresa i due tecnici scelgono il tridente, tradendo le previsioni della vigilia. Mourinho rinuncia a Stankovic e spedisce per la prima volta quest’anno in campo dal primo minuto Balotelli. Del Neri rispolvera Bellucci e rinuncia al classico 4-4-2, anche se l’attaccante agisce più da esterno di centrocampo che da punta. Gettone numero 200 per Walter Samuel in Serie A. Milito torna a Genova e ritrova il pubblico avversario del derby. L’argentino riesce persino a battere Balotelli nella graduatoria dei fischi, nulla a che vedere con questioni di colore di pelle stavolta. Occasione di visibilità per il baby Poli, compagno di Under 21 di SuperMario.

L’inizio del match è la tipica fase interlocutoria, durante la quale le squadre si studiano. Dal quarto d’ora in poi però è l’Inter che inizia a prendere il sopravvento, costringendo la Sampdoria a chiudersi in difesa senza tuttavia spaventarla più di tanto. Una supremazia sterile, che in tutto il primo tempo riesce a creare un’unica occasione da gol: Milito approfitta dell’indecisione di Castellazzi per recuperare un pallone dalla linea di fondo, assist per l’accorrente Cambiasso e sinistro respinto con i pugni dal numero uno doriano. Protagonista del match è, nessuna sorpresa, Balotelli, che agisce sulla destra e fa un po’ di tutto: corre, passa, sbaglia, subisce falli (due ammonizioni guadagnate, a Palombo e Lucchini), prende botte e non si lamenta. L’attaccante viene cercato spesso dai compagni, consapevoli anche del fatto che al suo fianco c’è sempre Maicon, in buona serata. Sulla sinistra, invece, i nerazzurri creano poco, con Santon troppo timido ed Eto’o avulso dalla manovra e alquanto impreciso.

Dall’altra parte i padroni di casa si affidano alle intuizioni di Cassano, che cerca sempre l’uno contro uno (interessante il duello con Lucio) ma tende troppo spesso a lasciarsi cadere, tanto da indurre l’arbitro Rizzoli ad ammonirlo per simulazione. Al 28’ una mischia in area interista potrebbe essere catastrofica se Palombo non lisciasse letteralmente un assist corto involontario di Vieira. Per il resto, la Sampdoria si vede solo nei duelli Samuel-Pazzini e nella sventola troppo centrale di Ziegler a tempo scaduto. Milito si sbatte, ma non trova varchi e il centrocampo nerazzurro non crea abbastanza per metterlo a proprio agio. In quest’ottica, due giocatori come Stankovic e Sneijder mancano come l’aria. Il duplice fischio di Rizzoli sancisce la conclusione di un primo tempo bruttino, in cui l’unica emozione la forniscono Mourinho e Cassano, sempre pronti a scherzare tra loro.

La ripresa si apre con gli stessi 22 del primo tempo e il primo squillo di tromba arriva al 55’, con un destro violento di Balotelli che, deviato, costringe Castellazzi alla respinta con i pugni, più difficile di quanto non potesse sembrare. La risposta è sul piede di Pazzini, il cui destro attraversa lo specchio della porta di Julio Cesar ma si perde a fondo campo, anche perché sporcato da un difensore. Al quarto d’ora Mourinho decide che l’esperimento del tridente può dirsi concluso: fuori Vieira e Balotelli, dentro Stankovic e Chivu, con il romeno che si posiziona a centrocampo. La risposta di Del Neri è Tissone al posto di Poli. Al 70’ splendida azione Milito-Eto’o: sponda dell’argentino e botta dalla distanza al volo del camerunense con palla che sfiora il palo a Castellazzi battuto. La più bella giocata di tutto il match.

Incredibile follia difensiva nerazzurra al 71': Santon sbaglia il passaggio a Chivu, Palombo recupera e serve Mannini il cui assist pesca solo nel cuore dell’area Pazzini, per il gol del vantaggio sampdoriano. Un risultato sorprendente che nasce da un suicidio sponda interista, a meno di 20 minuti dalla fine. Mourinho corre ai ripari e richiama in panchina Cambiasso, per inserire Quaresma nel giorno del suo compleanno. L’Inter a questo punto si getta all’arrembaggio della porta avversaria e la Samp, ovviamente, si chiude ancora di più nella propria metà campo. Il pareggio arriva all’84’, su un destro di Quaresma deviato da Lucio, ma il difensore brasiliano è in fuorigioco e Rizzoli annulla. Che non sia serata si capisce anche dal grande intervento di Castellazzi nel recupero su una sventola dello stesso Lucio su punizione. La porta è davvero stregata e così rimane fino alla conclusone del match, che arriva dopo 4 inutili minuti di recupero.
 

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 26 settembre 2009 alle 19:53
Autore: Fabio Costantino
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