Si può giocare male e vincere. Il calcio, infatti, non è ginnastica artistica e non sempre la prestazione coincide con il risultato. Per questo motivo, proprio come l'anno scorso, l'Inter si rammarica e schiuma rabbia per una serie di decisioni arbitrali piuttosto controverse.

In particolare, desta impressione il dato dei calci di rigore a favore: ''Nelle ultime 45 gare di campionato, all’Inter sono stati assegnati solo due rigori, curiosamente tra il 5 e l’8 maggio scorso, in due gare ininfluenti essendo ormai la banda Stramaccioni allo sbando. Resta il fatto che tra il 3 novembre 2012 (Milito per il momentaneo pareggio nel 3-1 in casa della Juve) e lunedì scorso sul dischetto è andato soltanto Alvarez, che il 5 maggio ha segnato un penalty inutile nell’1-3 di Napoli e uno lo ha sbagliato tre giorni dopo nell’identico k.o contro la Lazio'', ricorda oggi la Gazzetta dello Sport. Insomma, numeri imbarazzanti. Perché alla statistica – quantomeno curiosa – si affianca la casistica: nella maggioranza dei casi le moviole hanno dimostrato come i nerazzurri avessero ragione a protestare.

Tralasciando la gestione dei cartellini e le decisioni avverse, il club nerazzurro sbuffa soprattutto per i rigori non dati. Soltanto in questa stagione, infatti, sono almeno sei quelli lampanti non visti né dagli arbitri né dai loro assistenti, dagli arbitri di porta ai guardalinee: su Palacio affossato a Catania; su Palacio con il Livorno a fine primo tempo; su Alvarez in avvio di ripresa col Parma; su Palacio in Napoli-Inter; su Palacio nel derby; su Rolando in Lazio-Inter. Ci sarebbe anche un contatto molto dubbio tra Antonsson e Guarin al Dall'Ara, ma viene lasciato da parte perché meno chiaro rispetto agli altri citati. Perché non si parla di casi limite o di difficile lettura: i sei rigori reclamati sono tutti limpidissimi.

Questo per rimanere alla Serie A. In ultimo, c'è il penalty reclamato a gran voce da Diego Milito in Udinese-Inter di Tim Cup, ultima tappa dello scempio. Mai visto il Principe così imbufalito per una decisione arbitrale. Lui sa che in un campionato ci sono momenti positivi e momenti negativi, ma questi ultimi non giustificano terzi a fare ulteriori spallate. Purtroppo, è un andazzo che va avanti da tempo e non solo da questa stagione. Mazzarri aveva cominciato il campionato evitando le solite polemiche, poi si è reso necessario protestare anche a mezzo stampa per non lasciare sottaciute evidenti realtà. Adesso il tecnico ha giurato che da qui in avanti non parlerà più di arbitri, nemmeno a precisa domanda come spesso avviene a caldo. Lo stesso Erick Thohir non ha nascosto il fastidio e non è da escludere che ben presto la società possa prendere una posizione precisa in tal senso, benché tali mosse restino sempre ininfluenti se il problema – com'è auspicabile – è l'incapacità del settore arbitrale. Nessuno all'Inter cerca alibi, ma solo giustizia. E' così difficile da comprendere? 

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 11 gennaio 2014 alle 11:06
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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