La società nerazzurra, pur elogiandone le qualità, per voce di Ausilio e Zanetti continua a negare l'arrivo di Jonathan Calleri, che però nelle scorse ore si è alquanto sbilanciato sostenendo che per il suo trasferimento in nerazzurro manca solo la firma. Più di una dichiarazione di intenti, un annuncio quasi ufficiale che però a Milano non trova riscontri, forse per pre-tattica. Difficile considerare un'invenzione le parole di Calleri, che evidentemente è ben informato su una trattativa che l'Inter ha sempre cercato di mantenere sotto traccia per non porre troppa attenzione su di essa prima che i tempi fossero maturi. Difatti si tratta di un'operazione complicata, che vede molti attori protagonisti e va gestita con la dovuta cautela, innanzitutto perché l'attaccante ormai ex Boca Juniors inizierà la sua carriera italiana in un altro club dove potrà acclimatarsi a una realtà molto diversa da quella argentina. 

Pur cercando un altro rinforzo in attacco (Pepito Rossi e Floccari i nomi più caldi), il club felsineo sarebbe pronto a tesserare Calleri soprattutto per fare un favore all'Inter, con cui è in ballo anche il prestito di Ranocchia. In questo modo Mancini e Ausilio potranno valutare l'impatto del classe '93 in un torneo difficile come quello italiano. Il quadro sembra chiaro, anche se riuscisse a ottenere il passaporto comunitario entro la prima metà di gennaio (come pare debba andare), Calleri non si fermerà a Milano dove comunque la ricerca di una nuova punta proseguirà qualora Manaj venisse prestato altrove. 

Al di là di quelle finanziarie (c'è ancora mistero sui costi dell'operazione), la partnership Inter-Bologna presenta delle perplessità di natura tecnica. Posto che Donadoni continuerà a puntare sul 4-3-3, posto che Mattia Destro è il titolare inamovibile dell'attacco rossoblù e posto che Corvino è al lavoro su un altro centravanti, la domanda è: quanto spazio potrebbe trovare Jonathan Calleri da terza scelta in una squadra che disputa solo il campionato italiano? Magari qualche scampolo di partita, non certo il massimo per mostrare le proprie qualità e capire rapidamente il calcio italiano. Il rischio che, pur essendo stato la scorsa estate un obiettivo del Bologna, il giovane argentino non abbia molte chance di visibilità è dietro l'angolo. Di conseguenza, sarebbe più difficile per Mancini farsi un'idea sull'impatto che potrebbe avere nella sua Inter. 

Ad oggi il curriculum di Calleri è molto positivo solo nella Priméra Division, dove nel 2015 ha totalizzato 10 reti e 5 assist, non poco per chi prima del ritorno alla Bombonera di Tevez la scorsa estate aveva sostenuto quasi da solo l'attacco degli Xeneizes, poi trionfatori del torneo. Ma c'è un abisso tra Argentina e Italia dal punto di vista calcistico. Lecito avere dei dubbi, qualora la strategia tra Inter e Bologna si concretizzasse. Sempre che Donadoni non s'innamori subito di questo 22enne al punto da ricavargli un minutaggio significativo.

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 25 dicembre 2015 alle 10:00
Autore: Redazione FcInterNews.it
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