L'Inter 2009-2010 è stata protagonista al Festival dello Sport di Trento. Presso l'Auditorium Santa Chiara della città trentina, è stata celebrata, alla presenza di alcuni dei protagonisti di quell'annata straordinaria, un'impresa incredibile, rivissuta attraverso le immagini dei momenti salienti della cavalcata trionfale degli uomini di José Mourinho e le parole di chi quei momenti li ha vissuti, giocatori e dirigenti. Con la presenza anche di Alessandro Antonello, attuale ad nerazzurro, che promette di raccogliere virtualmente il testimone di quella squadra parlando della volontà di questa Inter di tornare ad assaporare la gioia di nuovi trionfi.

Rivivi tutti i momenti più importanti della serata: 

19.35 - Si chiude così la serata di Trento. 

19.34 - Arriva il momento della foto di gruppo con i tre trofei. Mentana invita anche Antonello, "così comincia ad allenarsi...". 

19.33 - La chiusura è dedicata ai record dell'Inter, primo club italiano a centrare il Triplete e unica squadra sempre in prima divisione nella sua storia.  

19.30 - Risponde Antonello: "Raccogliamo il testimone di questa Inter, abbiamo il dovere di riportare un trofeo a casa. Stiamo lavorando duramente, tutta la società lavora con passione e c'è voglia di restituire ai tifosi un po' di gioia; noi interisti abbiamo bisogno di rivivere queste emozioni". Dalla platea si urla il nome di Modric: "Abbiamo una proprietà molto importante, porto i saluti di Steven Zhang e di tutta la famiglia. Vi posso garantire che sentiamo la vicinanza del gruppo; dalla Cina ci seguono in tanti, quello che ritroviamo sono i valori della famiglia. Hanno la stessa passione, sembrerebbe ci sia un po' di distacco ma amano tantissimo l'Inter e fanno un grandissimo tifo". 

19.29 - Aggiunge Toldo: "Non è facile fare il secondo di un mostro sacro come Julio. Ma sul campo di allenamento si mostrava la grinta e il carattere. Queste immagini hanno tracciato una linea per la società odierna affinché arrivi a questi traguardi. Il popolo nerazzurro lo merita". 

19.28 - Orlandoni: "Rivedere ancora adesso quelle immagini crea brividi. Aneddoti? Ho già minacciato che scriverò un libro... Di quella sera voglio ricordare che una persona quella sera smise di giocare e non disse nulla (Francesco Toldo, ndr). A fine gara mi disse che aveva finito la carriera; abbiamo condiviso per sette anni la camera, posso scriverne tante. Questo dà il valore di una persona che ha dato tanto". 

19.28 - Moratti sull'addio di Mourinho: "Si sapeva, ma aveva fatto tutto ciò che doveva fare. Aveva chiuso un cerchio". 

19.27 - Moratti: "A un minuto e mezzo dalla fine, Platini mi dà la mano e io gli dissi: 'Nemmeno per sogno....'. Può succedere ancora di tutto".

19.26 - Tronchetti aggiunge: "Vidi Massimo allo stadio, non aveva la sensazione che stesse per succedere una catastrofe. Quello voleva dire che tutto l'ambiente era così: andammo a quella partita sicuri che non potesse non finire così". 

19.25 - Tronchetti Provera: "Forse è stata una delle poche partite vissute non da Inter, tra quelle importanti". Mentana aggiunge: "Forse l'ultima...". 

19.23 - Materazzi rivela: "Chiesi una settimana prima a una persona come fosse il Bayern Monaco. Lui mi rispose: 2-0, tranquillo".  Era Mourinho.

19.22 - Zanetti va in mezzo al palco e si ripropone nel remake dell'alzata della Coppa. 

19.21 - Proprio Milito commenta per primo: "Se rivedo questi gol, le emozioni sono le stesse di otto anni fa. Sarà sempre così, ci sono momenti che rimangono per tutta la vita".

19.18 - Scorrono le immagini di quella notte, Milito osserva senza nascondere la sua emozione. 

19.11 - E alla fine, l'apoteosi: Madrid, 22 maggio 2010. 

19.09 - Tronchetti Provera: "A Siena era complicato, c'era Rosi che voleva rovinarci la festa. Mourinho era impazzito. Alla fine, lo cercai per salutarlo ma era sparito. Lo vidi qualche minuto dopo sdraiato nel pullman, da solo, in lacrime". 

19.09 - Moratti: "Se si gode uno scudetto a sei giorni dalla finale Champions? Sì, sì. La felicità nei volti dei tifosi la vivevamo anche noi protagonisti". Moratti poi visibilmente emozionato ai cori dei tifosi presenti.

19.06 - E siamo ai gloriosi capitoli finali, partendo dalla Coppa Italia vinta sulla Roma. Poi, la vittoria di Siena. 

19.04 - Julio Cesar rievoca la parata su Messi: "La più bella della mia carriera? Direi di sì. Contro il Barça, al Camp Nou, su Messi... Per me è la più bella e importante". 

19.03 - Tronchetti Provera: "La cosa più bella e importante di quell'annata era lo spogliatoio e la dimostrazione di forza che dava. Uno come Eto'o senza quello spogliatoio non lo faceva il terzino, ebbe attriti con Mourinho poi divenne il protagonista più entusiasta". 

19.00 - L'epopea si completa con l'epica battaglia del Camp Nou che vale la finale. Moratti: "In partita si soffre sempre, quella sera dall'espulsione di Thiago Motta è arrivata l'espressione della forza, della determinazione, del sangue di quel gruppo. Fu una partita fantastica, la più gloriosa del cammino di quell'anno. E ci diede grande sicurezza per la finale, impostata bene in corsa dopo essere rimasti in dieci. Lì è stata bravura dell'allenatore e sono stati bravissimi loro".  

18.56 - Tronchetti Provera parla dell'urlo di San Siro al gol di Maicon: "Quella era la partita più difficile, siamo andati in finale tranquilli perché siamo riusciti a fare quell'impresa. Lì abbiamo capito di poter vincere la Champions: quell'urlo era l'inizio del Triplete". 

18.55 - Quattro giorni dopo, l'impresa con il Barça. Milito: "Il gol del 3-1? Rivedendolo non è fuorigioco (ride, ndr...)".

18.52 - Maicon ricorda il gol magico alla Juve: "E' stato un bellissimo gol, come dice Diego serviva fare qualcosa di diverso. Dovevamo fare gol perché la partita stava finendo ed era importante vincere".

18.48 - Zanetti parla degli stop di aprile: "Paura di perdere lo scudetto? No, sapevamo della nostra forza e dovevamo fare il possibile per vincere tutte le partite che mancavano. Non era semplice, la Roma era un grandissimo avversario. Io ricordo però un'immagine del match contro la Roma, quando passando davanti al loro spogliatoio sentii qualcuno dire che mancava solo la vittoria nel derby con la Lazio per vincere lo scudetto. L'umiltà e la voglia di vincere ci hanno però permesso di portare questi risultati". 

18.46 - La svolta di Londra fu anche tattica, con gli attaccanti che diventano terzini. Branca: "Mourinho ce ne parlò, fino a qualche tempo prima c'era qualche problema con Samuel che non aveva giocato molto dopo la Coppa d'Africa e aveva un pizzico di malumore. Poi i due si erano chiariti poco prima di un match contro l'Udinese, Mou aveva convinto Eto'o che poi fece partite meravigliose". Moratti: "Fu una grande soddisfazione vincere in quel campo, specie per Mourinho che tornava lì". 

18.43 - Paolo Orlandoni prende la parola per ricordare quanto avvenne dopo la sconfitta di Catania: "Fu dura da digerire per molti di noi, Mourinho ce ne disse parecchie e lui era uno che non te le mandava a dire. E' servito per la bella sterzata di dopo". Materazzi aggiunge: "Lì penso di aver capito l'intelligenza profonda di Toldo: lo shampoo partì proprio da lui, che era in panchina. Gli disse che era cambiato da due mesi e che non era colpa sua se sarebbe arrivato l'anno dopo Castellazzi. E lui disse: 'Ha ragione, mister'... A Londra era un clima da 'o la va o la spacca', anche per la storia di Mario Balotelli, il nostro fratellino, che andò a pranzo con Raiola. Ma eravamo più forti anche di quello".

18.41 - Si arriva a Inter-Chelsea 2-1. Milito: "La sterzata? Cercavo sempre di farla, a volte riusciva a volte no. Ma quella volta è venuta bene, soprattutto è stato un gol importante in un ottavo di finale Champions contro una grande squadra". Zanetti: "Chelsea-Inter la partita della consapevolezza? E' stato un altro grande segnale da parte nostra, sapevamo le difficoltà della gara di Londra. Ma lì è stato bravo Mourinho a trasmetterci sicurezza". 

18.38 - Francesco Toldo parla di Inter Forever: "Abbiamo tutti un attaccamento a questi colori, che per noi sono come una famiglia. Ci vedono come una cosa positiva, io ringrazio tutti perché hanno fatto un viaggio pesante per venire qui. E grazie alla proprietà senza la quale tutto questo non sarebbe stato possibile". 

18.36 - Arriva sul palco del Teatro Sociale Alessandro Antonello, attuale ad dell'Inter. "Da interista da sempre quale sono, sono emozionato. Quanta Inter di allora ci deve essere oggi? Tanta. Speriamo che questa Inter possa affrontare le prossime sfide con carattere e che i nostri ragazzi mostrino l'attaccamento alla maglia dei campioni che ci sono qui oggi". 

18.34 - Moratti su Mourinho: "La ragione per cui mi è rimasto sempre in mente fu non per la Champions vinta col Porto o i risultati col Chelsea, ma per un'intervista di due anni prima, dopo una semifinale di andata di Champions a La Coruna. Gli chiedono della partita e lui rispose: 'Io sto pensando alla finale'. Lì dissi che era un grandissimo". 

18.33 - Capitolo José Mourinho con foto delle celebri manette. Tronchetti Provera spiega: "Quel gesto esprime la capacità di dire con un gesto quello che volevamo dire tutti noi. In quel modo divenne un eroe". Materazzi aggiunge: "Lui ci aiutava, però va chiesto a lui se lo facesse apposta per scaricare la squadra.

18.31 - Si parla anche del derby di ritorno vinto 2-0. Julio Cesar: "E' stato un derby emozionante, penso che la mia parata sul rigore di Ronaldinho sia stata importante, avessimo preso gol sarebbe stato un casino. Lui è stato il più forte al mondo per 3-4 anni, quindi la parata diventa più bella. Dopo non ci siamo detti niente, io sono andato a festeggiare sotto la Nord". 

18.27 - Zanetti: "Difesa a tre con Lucio e Maicon? Penso fosse giusto così, all'intervallo Mourinho ci disse di rischiare e quindi impostò la difesa a tre e tutti in avanti per cercare la vittoria. Credo che quella squadra ci credeva fino alla fine, una squadra fatta prima di uomini e poi di calciatori". 

18.24 - Uno dei momenti di svolta della stagione fu la vittoria di Kiev in Champions. Parla Moratti: "E' stata una partita thrilling, poi è avvenuto tutto negli ultimi cinque minuti. Quello che sta facendo l'Inter adesso, quindi le auguro di avere gli stessi risultati... Credo che ci fosse uno spirito di squadra che andava oltre il risultato. C'erano determinazione, sicurezza; Mourinho convinceva tutti di avere capito il gioco degli avversari e i nostri entravano in campo con la sicurezza di conoscere l'avversario e poterlo battere. Poi c'era un talento speciale in ognuno di loro che ha consentito di ottenere questi risultati". 

18.22 - Materazzi: "Cosa mi disse Gattuso (che fu espulso nel derby, ndr)? A me nulla, disse sicuramente qualcosa a Seedorf che non era pronto a entrare. Rino per me è come un fratello, gli voglio bene ma spero di batterlo sempre, da calciatore e da tifoso". 

18.21 - Maicon: "Avevo questa tattica di lanciare Eto'o perché era il più veloce di tutti, io ho cercato di mettere la palla lì davanti poi ci pensava lui". 

18.20 - Capitolo Inter-Milan 4-0, Julio Cesar e l'esultanza prorompente di Lucio: "Aveva questo comportamento, veniva verso di me e mi spingeva a ogni gol". JC parla anche di Wesley Sneijder, che giocò quel derby dopo due giorni dal suo arrivo in Italia: "Sapeva leggere la partita, andava sempre forte. Il segreto era quello". 

18.14 - Parla Javier Zanetti: "Mourinho era convinto di tutto ciò che faceva, e la trasmise a noi. Dopo l'addio di Ibra, sono arrivati Diego, Thiago Motta, Sneijder, Lucio, Eto'o... La squadra è cresciuta di qualità e ciò ci ha permesso di affrontare ogni competizione come abbiamo fatto e di arrivare a questo traguardo". 

18.10 - Primo a parlare è Marco Branca che ricorda la trattativa per Eto'o: "Ci colse di sorpresa, perché dalla partenza di Maxwell sapevamo della voglia di Ibra di giocare nel Barcellona. E io da 2-3 anni parlavo con l'entourage di Eto'o. E' capitata quell'estate, quando mi chiamò il presidente Moratti per convocarmi in una delle sue case in quanto il Barcellona, col suo entourage, si fermava lì per parlare di Ibra". Prende poi la parola Moratti stesso: "C'era stato un pranzo col presidente del Barça un mese prima, mi aveva chiesto di Ibrahimovic e io sicuro gli parlai di lui dicendo che era un grande centravanti, ci abbiamo vinto quattro scudetti, ma per certe cifre non te lo venderò mai. Ma quando è arrivato a Milano mi disse che aveva moltiplicato per tre. Ci siamo messi al tavolo per la trattativa e in cinque minuti abbiamo fatto. In quel momento pensavo che avevamo un altro centravanti, seduto lì davanti (Diego Milito, ndr). Poi c'era nell'operazione Eto'o che si comportò bene". 

18.09 - Comincia il racconto dell'annata, partendo dal passo falso di Pechino contro la Lazio in Supercoppa. Andrea Elefante ricorda: "Mourinho era insolitamente tranquillo, mi disse che con Samuel Eto'o potevano vincere tutto". 

18.08 - Chiudono la rassegna Marco Tronchetti Provera e Massimo Moratti. E siamo alla standing ovation. 

18.07 - E' il turno di Marco Branca, per lui accoglienza un po' più tiepida. 

18.05 - E' bastato dire 'Un capitano...', ed ecco l'accoglienza trionfale per Javier Zanetti. Subito dopo, ecco Diego Milito. 

18.03 - Ovazione per Maicon e Marco Materazzi, con tanto di cori per quest'ultimo. 

18.02 - Arrivano i primi protagonisti, acclamati dalla folla presente: sono i tre portieri, Julio Cesar, Francesco Toldo e Paolo Orlandoni. 

18.01 - Arrivano sul palco Enrico Mentana ed Andrea Elefante, i due presentatori. 

 

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 12 ottobre 2018 alle 19:38
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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