Il gol di Matias Vecino all'Olimpico ha spalancato, sei anni dopo, le porte della Champions League all'Inter. E la squadra nerazzurra, pur partendo dalla quarta fascia, non pare intenzionata a fare da comparsa. Lo testimonia l'andamento nella ICC, torneo perfetto per testare le proprie aspirazioni europee contro avversari di un certo livello. Ieri sera l'apice dell'estate nerazzurra pre-campionato: vittoria al Wanda Metropolitano contro l'Atletico Madrid di Diego Simeone, non certo schierato con le seconde linee. Risultato di prestigio, ma quel che più conta sono le indicazioni positive annotate ancora una volta da Luciano Spalletti.

La personalità sfoderata dall'Inter in casa dei Colchoneros sin dall'inizio è stata sorprendente, almeno fino a quando non si è rivelata un trend della gara. Pur dovendo concedere qualcosa a un avversario di grande livello, i nerazzurri hanno mostrato una capacità di gestire il pallone anche sotto pressione nella propria metà campo, di uscire rapidamente in pochi passaggi, di verticalizzate al momento giusto e di mantenere allo stesso tempo la solidità difensiva. In tutto il primo tempo, l'unico errore (di Joao Miranda) è costato il pareggio firmato da Angel Correa, poi cancellato dal VAR. Quanto proposto nei primi 45 minuti assume contorni ancora più positivi se si pensa che, sulla carta, a questa Inter mancano ancora dei potenziali titolari come Radja Nainggolan, Ivan Perisic e Sime Vrsaljko (sulla carta anche Keita Baldé), mentre Marcelo Brozovic, Matias Vecino e lo stesso Miranda sono tornati totalmente disponibili e arruolabili. C'è da migliorare, c'è il materiale umano per farlo.

Protagonista indiscusso della serata è stato inevitabilmente Lautaro Martinez, al quarto gol in questa pre-season. Il più bello in assoluto, considerando il modo in cui ha arpionato il lancio di Kwadwo Asamoah (all'ennesimo ruolo nuovo) e ha scaraventato in rete con forza quel pallone che Jan Oblak ha potuto solo ammirare. Una perla che ha rubato tutta la scena ma non ha distratto Spalletti dalla prestazione dell'attaccante argentino, a suo dire non all'altezza della prodezza che ha deciso la partita. Schierato da trequartista in vece di Nainggolan, l'ex Racing si è mosso molto ricevendo numerosi palloni, ma una buona fetta li ha gestiti male, perdendoli e dando il via a pericolose ripartenze dell'Atletico Madrid. Errori veniali in estate, ma che quando in palio ci sono punti possono costare caro. L'allenatore non ha mancato di pungolare El Toro con un paio di banderillas ben indirizzate, in modo che l'attenzione si sposti dal gol alle imperfezioni della sua performance. Fa parte del processo di crescita cui Lautaro è ancora soggetto.

Spalletti ha anche sottolineato il passo indietro nel secondo tempo, prevedibile visti anche i numerosi cambi che hanno dato più linfa all'Atletico Madrid che all'Inter. In particolare, l'ingresso di Gelson Martins ha messo in difficoltà la fase difensiva nerazzurra, che però si è fatta forte di una difesa a tre ancora una volta promossa. Uscito Miranda, dentro Andrea Ranocchia e Stefan de Vrij, il pacchetto arretrato ha retto bene l'urto, concedendo il minimo sindacale ai disperati tentativi di pareggiare degli uomini di Simeone. Al netto del calo fisico, la concentrazione è rimasta ai massimi livelli e il grandissimo intervento di Samir Handanovic su Victor Vitolo nel finale lo conferma. 

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Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 12 agosto 2018 alle 14:30
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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