Anno nuovo, vita nuova. Con l’intento di archiviare gli ultimi sei mesi come una ‘pausa di riflessione’ all’interno di un ciclo pluriennale vincente, e di ripartire con la stessa voglia di portare a casa trofei, l’Inter sta iniziando un nuovo percorso sulla strada del riscatto, e lo fa innanzitutto con un cambio di gestione in panchina. Sarà Leonardo a guidare la rinascita nerazzurra, compito impervio alla luce del ritardo in classifica ma non impossibile, se il brasiliano sarà supportato a dovere da società e giocatori. Le prime indicazioni sono positive: tutti i calciatori interpellati sull’argomento hanno espresso pareri lusinghieri nei confronti del loro nuovo allenatore, e stavolta non sono di pura facciata come con Benitez. La fiducia nell’ex rossonero è autentica, così come la volontà di dargli una mano in questa sua stimolante esperienza bis in panchina. Ma anche la società sembra intenzionata a offrire il proprio apporto a Leonardo, almeno stando alle operazioni di mercato che avrebbe intenzione di mettere a segno.

IL NUOVO NESTA E' NERAZZURRO - Il primo passo è l’acquisto a titolo definitivo di Andrea Ranocchia, forse il miglior prospetto italiano nel ruolo di difensore. In molti, Preziosi in primis, lo paragonano a Nesta e l’accostamento non pare una forzatura, per quanto nobile possa essere. Già nella scorsa stagione, e i tifosi nerazzurri sono stati i primi a notarlo, il giocatore umbro ha mostrato le proprie qualità, riuscendo a frenare, in tandem con Bonucci, la pericolosa coppia Milito-Eto’o (Inter-Bari 1-1, 23 agosto 2009) e portando a casa tanti elogi, confermati anche nelle prestazioni successive. In altre parole, il talento dell’ex Arezzo ha esaltato anche le qualità dell’attuale centrale juventino, cresciuto nell’Inter e oggi titolare della Nazionale di Prandelli. Alla fine del girone d’andata (Firenze, 10 gennaio 2010), però, Ranocchia si procura una lesione del collaterale esterno e una parziale lesione del crociato anteriore del ginocchio destro e dice addio anticipato al resto della stagione. La sua assenza, alla lunga, costa al Bari risultati negativi e la perdita della sicurezza esibita in precedenza. Nonostante fosse sparito dai campi di gioco, Ranocchia è rimasto però nella mente e sul taccuino degli osservatori nerazzurri, che in estate hanno acquisito per 6,5 milioni di euro metà del suo cartellino di proprietà del Genoa, definendo nelle ultime ore, dopo aver verificato la completa guarigione del ragazzo, l’acquisizione completa.

VOLONTA' DI SPENDERE IL TESORETTO - L’operazione Ranocchia nasce dall’infortunio di Walter Samuel, che ha accelerato un trasferimento previsto solo a giugno. Ma ha anche confermato, alla luce dei termini economici (12,5 milioni per il riscatto, per un totale di 19 milioni di euro senza contropartite tecniche), la volontà della società nerazzurra di tornare a investire sul mercato, senza badare troppo alle spese. Il tesoretto mantenuto in estate oggi può tornare utile per migliorare una rosa che, negli ultimi tre mesi, ha dimostrato di aver bisogno di nuovi innesti, più freschi e dall’età anagrafica futuribile. Non si tratta di uno ‘smacco’ agli attuali campioni che hanno vinto tutto nel 2010, ma di un supporto che il club vuole garantirgli, al fine di affrontare con maggiore serenità il resto della stagione e di fissare i pilastri dell’Inter che verrà. L’arrivo di Ranocchia offre a Leonardo un’alternativa preziosa per la difesa, dove di inamovibile, fuori Samuel, c’è il solo Lucio. Cordoba e Materazzi non hanno più l’età e la freschezza per sobbarcarsi il carico di impegni che attendono i nerazzurri nel 2011 e il loro compito sarà quello di formare l’ormai ex Genoa, per renderlo un giocatore da Inter a tutti gli effetti. Probabilmente Ranocchia non sarà spedito subito in campo, ma attenderà pazientemente il suo momento, che non tarderà. A lui spetterà il compito di non far rimpiangere Samuel, che con Lucio ha formato forse la coppia di difensori centrali più forte degli ultimi anni a livello internazionale. Un’eredità pesante, che solo un ragazzo consapevole delle proprie qualità è in grado di raccogliere. Il 22enne di Bastia Umbra sembra proprio il difensore ideale in quest’ottica.

POI C'E' ANCHE ANDREOLLI - Anche il probabile ritorno all’ovile di Marco Andreolli si integra perfettamente nell’ottica di ringiovanimento della rosa nerazzurra e della difesa in particolare. Il ragazzo, classe 1986, dopo essere cresciuto nelle giovanili dell’Inter e aver esordito in prima squadra a 18 anni nella stagione 2004-2005, è stato ceduto (2007) alla Roma nell’ambito dell’operazione che ha portato Chivu a Milano. Poi, esperienze minori a Vicenza e Sassuolo, oltre che nell’Under 21, prima di approdare al Chievo Verona e dimostrare di essere all’altezza del massimo campionato. Il suo futuro è un ritorno al passato, probabilmente quando Cordoba e Materazzi decideranno di uscire definitivamente dal rettangolo di gioco o di cercare nuovi stimoli altrove. L’Inter ha acquisito metà del cartellino di Andreolli, prenotandolo così per il momento in cui lo riterrà opportuno. Lui e Ranocchia, un giorno, potrebbero essere i pilastri di una difesa che dovrà raccogliere la pesantissima eredità della coppia Lucio-Samuel, che probabilmente tornerà ad alzare la barriera davanti a Julio Cesar anche nella prossima stagione. Con la sicurezza, per società e tifosi, di avere già pronte le loro più valide alternative.


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Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 28 dicembre 2010 alle 17:55
Autore: Fabio Costantino
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