E' stata una delle prime cose che sono state rimproverate a José Mourinho in questa sua prima annata in nerazzurro: l'aver rinunciato al suo modulo preferito, il 4-3-3, per convergere sul "rombo" di centrocampo e le due punte. In sostanza, lo stesso modulo applicato dal suo precedessore Roberto Mancini. Diverse voci hanno interpretato questa scelta come un segnale di debolezza dello Special One, che ha fatto così crollare quella che era la sua certezza tattica inossidabile, ma la sostanziale verità dei fatti è un'altra, e cioé che per quel modulo, semplicemente, l'Inter ha scoperto di non avere gli interpreti giusti, vuoi per caratteristiche tecniche poco inclini a questo schema dei giocatori già in rosa, vuoi perché gli acquisti voluti da Mou proprio con questo scopo, alla fine si sono rivelati essere al di sotto delle aspettative.

Adesso che la stagione è agli sgoccioli, però, il problema si ripropone, e d'altronde lo stesso portoghese lo ha preannunciato: la sua intenzione è quella di riprendere il discorso del 4-3-3, di voler tornare a riproporre il suo modulo base, anche grazie ai tanto sospirati innesti che il tecnico si aspetta dal mercato estivo. Ed è qui che il dubbio torna a farsi pesante, visto che, stando agli ultimi "rumours" del calcio-mercato, uno dei primi arrivi, se non il primo in assoluto, attesi ad Appiano Gentile nel prossimo luglio è quello del fantasista brasiliano del Werder Brema Diego, per il quale l'Inter sembra essersi definitivamente sbarazzata della concorrenza della Juve, più orientata sullo spagnolo David Silva.

Diego abbiamo imparato a conoscerlo meglio durante questa stagione, visto che in Europa il suo Werder Brema ha avuto a che fare prima con l'Inter poi con il Milan: è un trequartista puro, razzente, votato allo scatto e alla proiezione offensiva, al seminare il panico con la sua devastante velocità nelle maglie difensive avversarie, oltre ad avere un piede particolarmente fatato su calcio piazzato. E allora, ecco la tesi: un elemento così, in un 4-3-3, rischierebbe di essere un nuovo spreco. Difficile, quasi impossibile, che vada a prendersi palla sugli esterni, vederlo dirigere il gioco dalle fasce, cercare l'assistenza per la punta centrale. No, rischierebbe ulteriormente di far fallire un progetto che in casa nerazzurra già è visto come fumo negli occhi.

E allora come si fa? Considerando anche che Mourinho probabilmente difficilmente accetterà di dover usare uno schema che inevitabilmente lo esporrà a nuovi confronti col Mancio che a lui non aggradano particolarmente? Beh, in fin dei conti, la soluzione c'è, e, incredibile ma vero, l'abbiamo già vista domenica scorsa con la Reggina, quando l'Inter ha in pratica giocato con lo schema 4-2-3-1, un modulo che potrebbe davvero diventare la nuova formula magica di Mou. Perché, visti gli elementi sicuri e probabili che Mourinho avrà a disposizione la prossima stagione, è forse la tattica che meglio può esaltare le caratteristiche di tutti gli elementi e combinarli in un entusiasmante mosaico.

Alla fantasia di Diego, si aggiungerebbero infatti le proiezioni di un esperto in materia quale Mancini, e, soprattutto, di Balotelli, che con questo schema si può definitivamente trasformare in un jolly offensivo di grande valore. Il terzo elemento  potrebbe essere quel Van der Vaart che ha appena manifestato la propria insofferenza al Real Madrid e che con una cifra ragionevole l'Inter potrebbe aggiudicarsi. A completare il tutto, una forte punta centrale, ruolo ad oggi nelle mani di Ibrahimovic, ma per il quale, se lo svedese non dovesse guarire da questo famoso mal di pancia, le alternative di certo non mancherebbero: Eto'o, Drogba, Milito, a tirarlo per i capelli anche David Villa del Valencia. Con Acquafresca e Adriano (mercato permettendo) valide alternative già pronte e un giovane come Destro che se segue la scia di Santon allora i tifosi nerazzurri possono dormire sonni tranquilli.

I requisiti per fare bene anche con questo modulo, insomma, ci sarebbero tutti: adesso, sta al mercato, oltre che alle intenzioni di Mou, l'ardua sentenza. Ma per tornare a discutere di campagna acquisti, c'è ancora tempo: adesso, c'è un campionato da finire, e soprattutto una leadership da difendere... 

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 25 marzo 2009 alle 10:48
Autore: Christian Liotta
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