L’Inter, oltre alla vena realizzativa di Giampaolo Pazzini, che ieri non ha tradito e ha portato la squadra a meno due dal Milan, riparte anche dall’ottima condizione di due suoi interpreti della fase difensiva, ovvero Julio Cesar e Cristian Chivu. I due sono stati veramente importanti nella gestione e nella conservazione dell’1-0 siglato dal Pazzo. Due ritrovate certezze, fondamentali in vista del derby decisivo del 2 aprile. In una difesa che ieri non ha avuto Andrea Ranocchia, senza dubbio la figura di spicco del momento, il romeno si è preso l’onere di prenderla per mano, dettando i tempi difensivi e quelli di gioco, giacché la manovra nerazzurra partiva sempre dai suoi piedi. Il numero uno brasiliano, invece, ha riscattato l’errore di martedì, commesso sul sinistro di Robben proprio come all’andata, venendo punito ancora una volta da Gomez. Ieri, il sinistro di Bertolacci poteva essere un amaro indigesto, ma l’Acchiappasogni ha detto di no alla grande.

E’ proprio questa la grandezza del numero uno nerazzurro. Essere decisivo nei momenti topici. Lui stesso ha detto che i portieri passano da simboli della disfatta a eroi in un nano secondo e ieri c’è stata un’ulteriore conferma. E’ bastato un intervento, solo e unico, per salvare l’Inter e consolidarla a meno due dal Milan. Nonostante l’errore di Monaco, che rappresenta solo un caso, perché i grandi portieri quando sbagliano, sbagliano per caso. Julio si è ripreso alla grande. Lo aveva già fatto nella stessa partita di martedì, salvando da campione prima su Ribery, presentatosi davanti a lui per distruggere il sogno dei Quarti di Finale dell’Inter, e su Gomez, nel secondo tempo. Contro il Lecce è arrivata solo la conferma, la conferma che lui è il numero uno al mondo nel suo ruolo.

Cristian Chivu, invece, si presenta come l’uomo giusto al momento giusto. Tra due settimane Lucio non sarà disponibile nel derby e la coppia difensiva di Leonardo sarà formata da lui e da Andrea Ranocchia, pronto al recupero. Chivu ha sempre ammesso di trovarsi meglio da difensore centrale, e che la posizione esterna è solo un ripiego per il bene della squadra. Il romeno dirige bene la retroguardia, chiama il fuorigioco e imposta da dietro l’azione, grazie alle sue buone qualità tecniche, quel qualcosa in più che lo contraddistingue rispetto agli altri difensori nerazzurri. E poi l’ultimo derby giocato da centrale, quello del febbraio 2009, vinto per 2-1, lo vide assoluto protagonista, così come lo stesso Julio Cesar, che salvò il risultato con grandi interventi, soprattutto nel finale.

Insomma, i precedenti invitano all’ottimismo e la ritrovata condizione fisica-mentale dei due fa sì che l’Inter abbia a disposizione una saracinesca robusta da opporre al Milan di Pato, Robinho e Cassano.
 

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 21 marzo 2011 alle 09:30
Autore: Alberto Casavecchia
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