Nuova puntata di Drive Inter su InterChannel. Ospite di giornata Juan Jesus, intervistato da Nagaja Beccalossi.

Quasi due anni all'Inter, come sei cambiato?
“Sono cresciuti i capelli... Scherzo. Ho imparato ancora di più il calcio italiano. Miglioro di gara in gara. Quando sono arrivato non sapevo nemmeno la lingua, oggi parlo e capisco di più, anche in fatto di tattica, e faccio quello che chiede il mister. Sono più maturo? Io non sono un 'pazzo', sono tranquillo, uno che scherza sempre. Prima ero più timido, ma ora scherzo con tutti. Sono fatto così di carattere, rido sempre. C'è il momento di essere serio e poi quello per scherzare. In allenamento sono serio. Con Wallace facciamo gli scherzi, ma anche assieme a Kovacic. E poi con Nagatomo e Palacio. Sì, anche Palacio scherza sempre! Sono il suo parrucchiere, ma anche quello di Icardi. In Brasile non avevamo sempre i soldi e li a Porto Alegre ho imparato a tagliare i capelli. A Pinzolo c'era poco tempo e mi dicevano 'fai tu'. Il codino è pericoloso però, mi diceva: "Se lo tagli, ti ammazzo!".

Chi è stato fondamentale per te?
“Tutti, dal presidente alla cuoca. Sono persone incredibili, che ci sono ogni giorno. Anche Stramaccioni, che mi ha dato la fiducia, e ora Mazzarri, che mi ha rinnovato la fiducia. Non c'è solo una persona, ringrazio tutti. Tutti quelli che lavorano qui sono importanti”.

Inter come seconda famiglia?
“Sì, perché esco di casa alle nove e sto lì mezza giornata. E' quasi come una seconda casa. Devo stare sempre lì e devo andare d'accordo con tutti”.

Hai qualche rimpianto?
“Credo che ho già sbagliato tanto. Ora sono più tranquillo in campo, prima facevo cose che ora non rifarei, errori. Io vivo alla giornata, il passato è passato”.

Che gruppo c'è all'Inter quest'anno?
“E' tranquillo, con Icardi, Taider e Belfodil: tutti giovani. Io credo che possiamo andare lontano”.

Commento sui difensori. Cosa vorresti avere di Campagnaro?
“Non è cattivo, però vuole la palla sempre, è aggressivo, mi piace”.

Di Ranocchia?
“Fa sempre gol di testa, lui di testa è fortissimo. Vorrei la sua altezza”.

Di Rolando?
“La tranquillità, è sempre tranquillo”.

Di Andreolli?
“La gamba destra, perché io sono tutto sinistro e lui ha un bel piede”.

Di Chivu?
“La tecnica anche da lui. Lui ha un piede incredibile”.

Di Samuel?
“La sua esperienza. Mi trovo bene con tutti loro, non ho problemi con nessuno”.

Quanta responsabilità ti senti addosso?
“Sei all'Inter e devi fare sempre il meglio. L'anno scorso siamo andati male, anche se per me è stato un anno positivo a livello personale. Quest'anno devo dimostrare ancora di più. Per me sarà ancora più difficile per questo motivo”.

Hai spiegato ai nuovi cosa significa stare all'Inter?
“Samuel dice a Saphir Taider: 'Dai, sei all'Inter! Sveglia!'. Ma non serve dirlo, lo sanno che c'è pressione, devi fare sempre il meglio e dare il 100%”.

Il mister fa lavorare molto?
“A lui piace lavorare sempre sulla tecnica e sulla tattica. Anche a me piace lavorare. Io gioco finché non c e la faccio più, ma do sempre il 100%. Il mister è uguale: quando le cose non vanno bene, lui lavora molto. Lavora per la squadra e dice: 'Finché l'arbitro non fischia, dobbiamo andare a mille, come se fossimo sullo 0-0".

Cosa ricordi del ritiro di Pinzolo?
“E' stato duro. La mattina ci allenavamo, come al pomeriggio, magari in salita. Poi arrivava Pondrelli con le salite e discese. Alle 7, dopo la cena, dormivo fino alla mattina. Ero contento quando c'era la palla. Ho tenuto testa di corsa a Yuto? Io all'inizio gli stavo dietro, poi lui andava, è pazzo. Lui è giapponese, va fortissimo. Ma Yuto ha preso un po' di Cassano e un po' di me, non è più un giapponese modello (ride, ndr)”.

Ti ha sorpreso la Roma?
“Io penso che Roma, Napoli, Milan, Juve e anche noi siamo forti. La Roma ha Gervinho e Strootman che sono fortissimi, quindi non mi ha sorpreso”.

E l'Inter dove arriverà?
“Lontano. Stiamo facendo bene. Vedremo cosa avremo fatto alla fine. Un mio obiettivo per l'anno? Io voglio vincere sempre. Da giovane ho vinto sempre le cose importanti: il sudamericano, la Libertadores e vorrei pure lo scudetto o la Coppa Italia con l'Inter”.

Al Mondiale ci pensi?
“Io prima penso all'Inter. Se poi il Ct mi chiamerà, sarò contento. Devo fare bene per sperarci. Lui farà la sua scelta, io devo dimostrare di valere la Selecao. Se non andrò, continuerò a lavorare”.

Consigli ai giovani?
“Dico di si studiare. Io ho finito 3 anni fa. Poi lavorare sempre e fare gli allenamenti a mille. La partita così diventa più facile. Io idolo dei difensori della Primavera? Ho un rapporto con loro come fossero amici. Mi fa piacere che parlino bene di me. Se mi chiedono consigli, glieli do”.

Più facile fare il titolare o farti sentire dai tuoi cani?
“Più facile essere titolare. I miei cani sono matti, giocano sempre. Fanno la pipì ovunque, sono troppo divertenti”.

Tre parole che raccontano la tua vita.
“Allegria, responsabilità e la terza non saprei. Forse l'originalità, sono diverso dagli altri”.

 

 

 

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 15 novembre 2013 alle 19:19 / Fonte: Inter Channel
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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