Ospite di 'Prima Serata', Julio Cesar ha parlato all'esclusivo appuntamento di Inter Channel, in onda alle ore 21. Ecco la prima anticipazione proposta da inter.it:

Si parla proprio del match giocato al "Ferraris" attraverso le domande dei tifosi, riportate da Edoardo Caldara, e di un finale da brividi: "È fondamentale restare sempre concentrati, perché può capitare quello che è capitato a me, cioè di fare una parata decisiva negli ultimi minuti, dopo che per la maggior parte della partita non avevo praticamente fatto nulla. Sono contento, però, perché con quell'intervento ho potuto dare anch'io un contributo alla vittoria della squadra".

"In difesa stiamo migliorando e per questo io sono il primo ad essere molto contento", ha detto Julio Cesar. "Abbiamo giocato due gare senza subire gol e io ho sempre creduto che una squadra, per diventare campione d'Italia, deve subire pochi gol. All'inizio siamo partiti male male, ma noi non molliamo mai, crediamo nella nostra forza, nel nostro calcio ed siamo sempre stati convinti che prima o poi il momento per invertire la rotta sarebbe arrivato. Contro il Genoa ho visto davvero una difesa compatta, concentrata, mentre nelle prime partite, sul finale, prendevamo sempre un gol dovuto a cali di concentrazione. Invece, fare bene in queste due ultime partite, e vincerle, ci ha dato davvero tanta fiducia".

Ora Cesena e Lecce. "Sarebbe importantissimo sommare sei punti - continua Julio Cesar -, tre a Cesena e tre contro il Lecce. Lo sarebbe per tutti, per il nostro gruppo, per il nostro staff, per allontanare il ricordo di quello che è stato un inizio un po' difficile. Se vinciamo sia domenica che mercoledì, vedo un cielo un po' più blu perché da quando sono arrivato non aveva mai vissuto un momento così. Non eravamo abituati, ma questo gruppo è forte, abbiamo giocatori esperti e anche se sappiamo che il calcio non è solo rose e fiori, potremo recuperare e passare un Natale sereno con le nostre famiglie. Ora ragioniamo partita dopo partita, senza pensare ad altro".

Julio Cesar confida anche quelle che considera le sue due parate più belle: "Una, la prima, è quella sul tiro di Fernando Torres, in Inghilterra, nella gara di andata degli ottavi di finale contro il Liverpool nel 2008: una parata difficile, a tu per tu, un tiro rasoterra che ho mandato fuori due millimetri dal palo, questa è stata una bella parata, ma non importante perchè alla fine abbiamo perso due a zero. L'altra invece davvero importante, che è diventata la più famosa, è quella su Leo Messi al "Camp Nou". una parata straordinaria perchè chi ha tirato è il calciatore più forte al mondo ed è avvenuta in una semifinale di Champions League. È il massimo, non mi stuferei mai di guardare e riguardare queste parate".

Julio Cesar che, attraverso le domande inviate dai tifosi, parla di sè, del'Inter, dei compagni e, con la sincerità che sempre lo contraddistingue, anche degli avversari: "Lo confesso, ho tantissima stima per Totò Di Natale. È un giocatore che mi piace tantissimo e che, anno dopo anno, riesce a mantenere un livello altissimo e questo non è affatto facile".

E proprio sul bomber bianconero al quale il portiere nerazzurro ha parato un calcio di rigore nel match giocato contro l'Udinese lo scorso 3 dicembre, il portiere nerazzurro confessa che: "Poco prima che andasse sul dischetto, sono andato da lui e gli ho detto che se avesse fatto il cucchiaio io sarei rimasto in mezzo alla porta e lui mi disse che non l'avrebbe fatto. Se mi ritengo un portiere furbo? No, di solito quando ci sono i rigori non vado mai a disturbare il tiratore, cerco solo di concentrarmi. Certo, vedendo che al giorno d'oggi si usano tante tattiche e piccoli "trucchi" per calciarli al meglio e beffare chi para, cerco di impegnarmi in questo senso. Prima esistevano solo le finte, penso ad esempio a Balotelli o a Neymar, oggi invece hanno messo una regola e non se ne possono più fare tante".

Neymar fa pensare al Santos, il Santos al Mondiale per Club, attualmente in corso a Yokohama, ma che proprio un anno fa ad Abu Dhabi vedeva l'Inter protagonista assoluta. Dalla prossima domenica i nerazzurri non avranno più quello stemma sul petto, ma Julio Cesar assicura: "Lo riprenderemo, una volta che hai provato un'emozione del genere vuoi sempre ripeterla". Parlando di Brasile, al portiere viene anche chiesto un commento a quei rumors che parlano del direttore sportivo nerazzurro, Piero Ausilio, a Porto Alegre: "È una bella città, fa un po' freddo...(ndr.: sorride). Juan? Sono sincero, non seguo molto il calcio brasiliano, ho guardato soltanto queste ultime due giornate perchè chiudevano il campionato. Juan è un calciatore che non conosco, ma credo che se l'Inter lo stia seguendo, deve essere inevitabilmente un giocatore interessante".

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 15 dicembre 2011 alle 21:05 / Fonte: inter.it
Autore: Alessandro Cavasinni
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