Fare la conta degli infortunati in casa Inter sta diventando un esercizio quasi impossibile. Alla già lunga lista di indisponibili pre-Palermo, si aggiungono quindi Silvestre e, soprattutto, Zanetti. Una serie infinita di disgrazie che rasenta l'inverosimile. Fuori ci sono: Milito, Palacio, Cassano, Obi, Guarin, Mudingayi, Nagatomo, Cambiasso, Gargano, Castellazzi, Stankovic, Samuel, Mbaye e, appunto, Silvestre e Zanetti. 

CASI E CASI - Tante le accuse allo staff medico e lo stesso presidente Moratti non le ha mandate a dire, ponendo l'attenzione su “qualcosa da rivedere”. Eppure, a veder bene, fino ad aprile gli infortuni muscolari rientravano nella norma della Serie A. I ko più dolorosi erano stati quelli di Milito e Mudingayi (ginocchio e tendine d'Achille), che poco o nulla hanno a che vedere con la muscolatura. Qualche problemino per Silvestre, per Nagatomo e per Alvarez, ma tutto nella norma. Niente di eccezionale. Ai box anche Chivu per il problema al dito del piede e Samuel per l'infiammazione al tendine d'Achille, mentre discorsi a parte meritano Stankovic e Obi, due casi diversi.

APRILE NERO - Fuorviante, quindi, imputare a Combi e staff medico la colpa della lunga lista di acciaccati. Il problema vero si è scatenato da aprile, ovvero da quando Palacio si è stirato a Genova. Di lì la catastrofe a livello muscolare. Fuori Cassano, fuori Cambiasso, fuori Gargano, fuori Guarin. Più il menisco rotto di Nagatomo. Ieri, infine, Silvestre (lesione di secondo grado, stagione finita) e Zanetti.

SOVRACCARICO - C'è chi si scaglia contro la preparazione o l'eventuale incompetenza medica dello staff nerazzurro, ma in realtà – avendo così tanti elementi fuori squadra – tali problemi sono dovuti al sovraccarico per chi ha giocato sempre proprio per colpa delle risicate scelte a disposizione del tecnico, costretto a mandare in campo sempre gli stessi praticamente da gennaio. Certo, l'età avanzata di qualcuno non ha aiutato, ma è chiaro che in percentuale la 'colpa' più evidente va attribuita al fatto di giocare sempre, anche in condizioni non ottimali. Ad esempio non possiamo dimenticare che gente come Cassano, arrivato come jolly, è stata chiamata a uno sforzo superiore alle aspettative e alle possibilità. Senza scordare che Palacio, sempre in campo dopo il ko di Milito, prima del recupero con la Samp aveva giocato due partite con la nazionale argentina, tra cui una a 3700 metri di altitudine a La Paz. Alla lunga, il fisico chiede il conto.

PENSA ALLA SALUTE - Attualmente, gli indisponibili sono 15, Castellazzi e Mbaye compresi. Stramaccioni spera di recuperarne qualcuno in vista di Napoli, ma sarà durissima. La vera speranza, però, deve riguardare il prossimo anno: augurarsi la salute, che resta la cosa primaria. Anche nel calcio.

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 29 aprile 2013 alle 09:40
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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