Portare a casa altri tre punti con un occhio poi al posticipo che mette di fronte due dirette concorrenti nella lotta al terzo posto, l’Udinese e la Lazio. L’obiettivo dell’Inter dipende anche dal risultato del Friuli, dove la squadra di Guidolin, sconfitta mercoledì, potrebbe fornire un valido aiuto alle ambizioni europee. Dopo il pareggio di ieri sera fra il Napoli e la Roma, i nerazzurri sono obbligati a crederci, partendo dal match contro il Cesena di Mario Beretta. La formazione romagnola è matematicamente retrocessa in Serie B, tuttavia, come dichiarato dallo stesso tecnico, venderà cara la pelle alla ricerca dell’impresa che risolleverebbe il morale in vista di un finale di stagione già segnato.

LE MOTIVAZIONI - Un fattore clou è costituito dal quadro psicologico delle due squadre. Il rischio per gli uomini di Stramaccioni è quello di prendere alla leggera una sfida che presenta le sue insidie nonostante l’amaro verdetto già raccolto dagli avversari. Cesena che arriva a San Siro senza più nulla da perdere e che, come detto, cercherà di fare il colpaccio appellandosi al recupero dei suoi uomini d’attacco chiave, Iaquinta e Mutu. Le motivazioni però saranno più alte in casa nerazzurra, ma guai a pensare che la squadra bianconera terrà spianata la strada verso i tre punti. Il successo di Udine mette le ali all’Inter: è dalla reazione di domenica scorsa e dalla compattezza vista in campo nel perseguimento della vittoria che occorre ripartire.

FORTINO ROMAGNOLO - Non sarà facile perché con Beretta il Cesena è riuscito quantomeno a raggiungere un delicato equilibrio nella fase difensiva. Sono cinque gli uomini schierati dal tecnico davanti alla porta di Antonioli. Anche la Juve, domenica scorsa, ha dovuto affrontare le sue difficoltà nel trovare la via del gol, arrivato a dieci minuti dalla fine con Borriello. Sarà un fortino duro da scardinare, anche se le numerose assenze giocano in favore dei nerazzurri. Tra i pali mancherà infatti ancora Calderoni. Retroguardia che dovrà fare a meno anche dello squalificato Moras, sostituito da Von Bergen. Chiaro quindi che una rete nei primi minuti capovolgerebbe qualsiasi preoccupazione riguardo all’andamento del match. Sbloccare subito la partita costringerebbe i romagnoli a scoprirsi, quando potrebbe prevalere in definitiva il superiore tasso tecnico degli uomini d’attacco nerazzurri.

LE ARMI DI STRAMA - Si prevede quindi un Cesena parecchio abbottonato che lascerà le iniziative offensive alla coppia Mutu-Iaquinta. Probabile che Stramaccioni scelga ancora di variare assetto tattico rispetto a mercoledì proponendo in avanti il trio composto da Zarate, Sneijder e Alvarez a supporto dell’unica punta Pazzini. Il rientro dell’olandese è stato fondamentale al Friuli e potrebbe esserlo anche oggi. Un jolly in attacco a cui è richiesta la giocata vincente. Talento imprevedibile, quello di Sneijder si preannuncia un ruolo chiave anche per cercare di far ritrovare il gol smarrito a Gianpaolo Pazzini, alla sua prima chance da titolare con Stramaccioni. Non solo Wes, ma anche Maicon sta diventando un’arma sempre più micidiale in mano al tecnico nerazzurro. E se il Cesena dovesse alzare il muro davanti alla propria porta, dalla corsa e dai piedi del brasiliano potrebbe arrivare quello spunto o quel cross in grado di innescare il fiuto del Pazzo.

CLIENTI SCOMODI - Il recupero ai loro livelli di Maicon e Sneijder rappresenta senz’altro la nota più positiva di questo finale di stagione ancora tutto da scrivere. Fantasia al potere, dunque, anche con Alvarez e Zarate, più discontinui rispetto ai due compagni ma come sempre forti del loro indiscusso talento. Se la squadra di Beretta starà parecchio in guardia in difesa, allo stesso modo è portata a comportarsi l’Inter, alla luce dell’ostica clientela desiderosa di presentarsi in area di rigore nerazzurra. Parliamo di Iaquinta e Mutu, duri da contrastare soprattutto per Ranocchia, che in questa stagione non ha vissuto uno dei suoi più bei momenti. Con le assenze di Samuel e Chivu, a Lucio il compito di guidare il compagno di reparto nelle marcature e nell’off-side. Lo stesso brasiliano però, ricordiamo, non è nuovo a sbandamenti o cali di concentrazione. Oggi come nei prossimi match-point  conteranno la massima attenzione e le motivazioni per raggiungere il traguardo europeo. Superiorità tecnica indiscussa da parte dei nerazzurri, chiamati a mettere in campo la stessa grinta vista ad Udine.

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 29 aprile 2012 alle 09:00
Autore: Daniele Alfieri
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